MASTER AUDAX EXTREME
ARI NON E' RESPONSABILE DELLE INFORMAZIONI PUBBLICATE SU QUESTA PAGINA, IL CUI CONTENUTO E' AUTONOMAMENTE GESTITO DALL'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO. X Randonnée la via delle sorgentiDistanza 205 km Dislivello 3553 metri Tempo massimo 13 ore 50 min Dove Galluccio (CE) Contatti 33333101905 Partenza 07:30 - 08:30 Omologazione BRI/ARI 200 Km Servizi Iscrizioni dal 01/01/24 al 02/05/25 N. massimo di iscrizioni: 200 Quota di iscrizione Online: 25.00 € Si ACCETTANO anche ciclisti non tesserati con richiesta di contributo assicurativo giornaliero di € 12.00 Pagina in fase di aggiornamento. Percorso provvisorio
Si prega di prendere visione del regolamento e di avere la tessera idonea alla partecipazione. Chiusura iscrizioni giorno 2 maggio ore 14.OO. Gli iscritti del giorno 1 e 2 maggio 2025 sono pregati di inviare insieme con la dichiarazione di consapevolezza anche copia del pagamento -bonifico effettuato. Per coloro che si iscriveranno dopo il 28 aprile non garantiamo la corretta consegna delle t.shirt. Per la prima volta la Randonnèe la Via delle sorgenti prenderà il via dal borgo di Galluccio, precisamente dalla frazione San Clemente , nel cuore del Parco Regionale Area Vulcanica di Roccamonfina e Foce Garigliano. Visite guidate per gli accompagnatori in occasione dell'evento. E' Possibile la partecipazione con E-bike, con obbligo certificato medico agonistico e comunicazione della partecipazione con e-bike alla mail iscrizioni@campaniabici.it. Al termine verrà rilascio l'attestato "certificato di viaggio la via delle sorgenti ". La partecipazione con E-bike al percorso da 200 km va comunicata via mail indicando il nominativo + e.bike, mentre l'iscrizione al percorso da 100 clicca qui percorso 100 km La non comunicazione della partecipazione con e.bike, comporterà la squalifica dall'evento, il ritiro della carta di viaggio dedicata, e la mancata cosergna del gadget previsto per l'effettivo partecipante. L'itinerario del percorso La Via delle Sorgenti è caraterrizzato, piccoli borghi, natura, sorgenti, laghi, siti culturali ed eccellenze enogastronomiche, il tutto su da strade secondarie a bassissimo traffico veicolare, L' Itinerario edizione 2025. Il percorso iteresserà nella prima parte i borghi del "Galluccio" Doc" quali: Galluccio, Mignao Monte Lungo, Rocca d'Evandro, Conca della Campania e Tora e Piccilli. Inoltre, intereserà altri borghi del Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano. Nella seconda parte, il percorso si snoderà ,transitando per i borghi di Presenzano, Vairano Patenora nell'territorio del parco Regionale del Matese, interessando Pratella, Prata Sannita, Fontegreca, Ciorlano, Gallo Matese, Letino, San Gregorio Matese, Castello Matese, Pedimonte Matese, Alife, S. Angelo D'Alife, Raviscanina. Il transito per Pietravairano, Roccaromana, Riardo, Rocchetta e Croce, prepareranno i partecipanti all'ascesa finale per Teano, poi Roccamonfina ed infine fare rientro a Galluccio transitando per l'amena e panoramica frazione di Sepicciano I GADGET UNA BOTTIGLIA DI VINO Cantine Telaro - pedaleremo tra le terre del GALLUCCIO DOC, - UNA ESCLUSIVA T.SHIRT, prevista solo per coloro che parteciperanno e completeranno l'itinerario, UNA CARTA DI VIAGGIO COLLECTION VDS 2025 , UN IDENTIFICATIVO da utilizzare sul percorso, per facilitare il riconoscimento tra i partecipanti ed accedere ai ristori; VISITA GUIDATE PER GLI ACCOMPAGNATORI GIORNO 4 MAGGIO 2025 MATTINA ALLE ORE 09.30 Galluccio : la Collegiata di Santo Stefano. "Adagiato su una collinetta nel centro di Galluccio, la Chiesa di Santo Stefano (Colleggiata) è sicuramente tra i più conosciuti e frequentati complessi monumentali nella zona. Nonostante in parte sia stata danneggiata durante la seconda guerra mondiale conserva bellezze artistiche di rara fattura. La chiesa ha un bellissimo campanile gotico del 300 e presenta uno stupendo soffitto intagliato e dorato della fine del 600, con tela centrale di Jacopo Cestaro (Martirio di Santo Stefano); nella volta della crociera, affreschi di Paolo Passarelli, firmati e datati 1694. Particolarmente suggestivo è il pavimento maiolicato a motivi geometrici e figure di soldati, datato 1697; in sagrestia 2 messali del 1772 con stemma di Galluccio e croce in argento, una bolla di Papa Giulio II del 1505 e una del 1745 del vescovo di Teano, Cirillo. Tra gli oggetti preziosi si conservano un cofanetto donato dal Papa Giulio II, in piombo raffigurante i Crociati e una reliquia della S. Croce in teca d’argento". l'ANTICO BORGO DI Sipicciano merita una visita, con l'antichissimo Tiglio. riconosciuto albero monumentale. Un piccolo borgo dove camminare tra muretti in pietra, vicoli tortuosi, paesaggi, abitazioni in pietra con soffitti a travi in legno che pendono sulla collinetta verso la piana del Garigliano , Un panorma che si apre sul golfo di Gaeta, piana del Garigliano e Cassino. In caso di cieli azzurri limpidi e tersi si possono scorgono perfino le isole Pontine. servizio Navetta Borgo e castello di Rocca d'Evandro a buffet a pagamento a Cura della Pro Loco Rocca d'Evandro. Il castello di Rocca D’Evandro costituì un punto nevralgico di vantaggio nelle battaglie, tant’è che svariate furono le contese che si susseguirono per il suo possesso. La rocca vide la luce molto probabilmente nel X secolo, e fu abitata sin dai tempi dei Romani. Infatti l’origine del nome attinge quasi sicuramente al termine Vandra, antico insediamento romano situato proprio nei pressi delle sponde del fiume Garigliano. Ciò è attestato grazie ai ritrovamenti archeologici dell’antico porto sul corso d’acqua in questione, e alla scoperta di una fabbrica di anfore vinarie. Nel Medioevo, invece, si parla del castello di Rocca d’Evandro asserendo che appartenesse ai conti di Teano. È infatti nel 1022 che iniziano a serpeggiare lotte per accaparrarsi l’ambito maniero. Enrico II confiscò queste terre a Pandolfo IV, principe di Capua, e le consegnò all’Abbazia di Montecassino. Pandolfo, però, non si dette per vinto e conquistò alcuni dei territori di Rocca D’Evandro, che cedette ai Normanni. La gestione andò al vassallo di Montecassino, ma l’arrivo di Corrado II in Italia fece sì che venisse ristabilita l’autorità cassinese. Non c’è pace per il castello: i terremoti e nuovi proprietari La quiete non mancò di essere turbata. Il castello fu infatti interessato da due colossali eventi sismici, che lo toccarono sia nel 1117 che nel 1349. In seguito, si susseguono non solo svariati restauri, ma anche diversi proprietari( tra cui il fisco ). Nel XV secolo venne definitivamente abolito il feudalesimo, e il forte (agli inizi del XVI) fu ceduto da Re Ferdinando a Ettore Fieramosca, uomo valoroso e duca di Mignano. La sua ubicazione, invero, risultava troppo invitante poiché costituiva un rifugio inaccessibile. Infatti i monaci di Montecassino non esitarono a servirsene: fuggendo lì con tutti i tesori che possedevano, scamparono alle ire funeste di Carlo V, deciso ad invadere il territorio. La possente artiglieria del marchese di Pescara riuscì ad espugnare la struttura, che ancora una volta passò ad una nuova possidente: Vittoria Colonna, sua moglie. Acquistato poi da Giandomenico Pelosi, a nome di sua figlia Antonia, il castello fu ampliato e fortificato. Seguirono tanti altri passaggi di mano, che quasi è impossibile quantificare! Solo nel 1980 l’edificio divenne patrimonio del comune, il quale fu spinto da un vivo interesse di riqualificazione e salvaguardia. Infatti il castello era stato ridotto ad un rudere, a causa dei continui interventi bellici e della scarsa manutenzione. Questo maestoso luogo riesce, sia per la sua storia ricca di vicende, sia per la sua ancestrale bellezza, a rapire gli sguardi dei numerosi visitatori. Mignano Monte Lungo: Castello Ettore Fieramosca. (ingresso libero domenica mattina senza visite guidate) Gli studi condotti da alcuni ricercatori hanno rivelato che ci troviamo di fronte a un centinaio di orme fossili, lasciate da ominidi che si muovevano su questo versante della montagna circa 350mila anni fa. Le grandi dimensioni delle impronte si spiegano in maniera semplice. Dopo una delle tante eruzioni che hanno interessato la zona, circa 380mila anni fa, il materiale piroclastico, accumulatosi alla base del vulcano, ha raggiunto una plasticità e una temperatura tale da consentire agli omini di di camminarvi sopra e di lasciare le impronte dei loro piedi. È così che la massa lavica ha catturato e custodito per millenni il momento in cui degli individui del genere Homo hanno attraversato questo punto della collina, lasciando una indelebile traccia del loro passaggio. Questa scoperta straordinaria ci rivela qualcosa di molto importante su questi nostri antenati. Osservando in maniera attenta la forma e la direzione delle orme, gli esperti hanno dedotto che appartengono a individui che avevano un portamento molto simile al nostro, camminavano in posizione eretta e si tenevano in equilibrio con l’aiuto delle braccia; infatti, lungo la parete della collina, in alcuni punti, sono visibili impronte di mani di un ominide che si è appoggiato per evitare ruzzoloni durante la discesa. È da ricordare che questo è l’unico caso conosciuto al mondo di tracce fossili di una mano. In tutto il pianeta si conoscono solo due siti più antichi e si trovano in Tanzania e in Kenya 56 impronte umane fossili di piedi e mani di tre individui risalenti all’Homo Heidelbergensis. In effetti, dai riscontri degli studiosi, deriverebbero dalla camminata di tre ominidi sulla lava vulcanica ancora ardente del vicino vulcano di Roccamonfina. Perché tante impronte di mani e piedi concentrate in tale luogo ? Dopo ricerche ed approfondimenti gli studiosi hanno concluso che tre ominidi, mentre camminavano sulla fanghiglia calda, presero a scivolare, per cui si aiutarono con gli arti sia inferiori che superiori al fine di fermarsi. Così facendo lasciarono 56 impronte di mani e piedi, tracce rimaste ben visibili a seguito di un forte vento secco che asciugò il terreno, conservando nel tempo -ossia da 350mila anni- le impronte. Ognuna di tali testimonianze misura cm 10 x 20, sicché è stato calcolato che appartenessero ad ominidi dal piede 36 e dall’altezza di cm. 160. Perché definite LE CIAMPATE DEL DIAVOLO ? Trattasi di espressione dialettale per alludere ad impronte “demoniache”, arricchite ovviamente dalla tradizione popolare tendente a conferire particolare risalto ad avvenimenti in origine poco chiari e solo successivamente spiegati sotto il profilo storico, umano e scientifico. ROCCAMONFINA CONSIGLIAMO LA VISITA AL SANTUARIO DEI LATTANI, al museo storico di Roccamonfina il link https://museostoricoroccamonfina.com/home facebook https://www.facebook.com/MuseoStoricodiRoccamonfinaUnaStoriadaRaccontare Dalle 15.30 del 4 maggio 2025. Visita guidata alle Cantine Telaro.
Punti di controllo e ristoro - in fase di aggiornamento - portatevi solo sali minerali.... ma montate rapporti agili. Galluccio p/a Rocca d'Evandro Tora e Piccilli Fontegreca Letino Roccaromana Previsto un controllo segreto. Rapporti consigliati guarnitura 50/34 - 48/35 cassetta pignoni 11/34 - 10/36 o anche più agili. IBAN PER ISCRIZIONE IT74A0538774950000003763239 INTESTATO A CAMPANIA BICI ASD CASUALE: la via delle sorgenti + NOME E COGNOME PARTECIPANTE Inviare la dichiarazione di consapevolezza e liberatoria alla mail iscrizioni@campaniabici.it. i partecipanti che termineranno il percorso, sarà consegnata una esclusiva t.shirt Finisher X edizione via delle sorgenti. Al fine di una corretta consegna della propria taglia, si prega di compilare il modulo al seguente link, https://www.campaniabici.it/vdsmaglia25/# . Tra i vari dati richiesti, dovrai inserire il numero di iscrizione che ti è pervenuto via mail all'atto dell'iscrizione. Garantiamo la consegna della corretta taglia della t.shirt a tutti coloro che avranno inviato il modulo entro il 28 aprile 2025. Il mancato l'invio/ presentazione della dichiarazione liberatoria comporterà la non consegnata della carta di viaggio .
Possono iscriversi alla randonnèe La via delle sorgenti anche i non tesserati, in possesso di certificato agonistico, - con integrazione dell'assicurazione giornaliera /tessera gionaliera - ad un costo di iscrizione totale di euro 37,00 con obbligo di invio alla mail iscrizioni@campaniabici.it dei dati dell'aspirante partecipante - nome cognome e codice fiscale, Certificato medico agonistico copia bonifico.
itinerario storico culturale Galluccio fa parte dell'associazione città del Vino, con la denominazione proprio di DOC "Galluccio", Le uve destinate alla produzione del vino DOC Galluccio" devono essere prodotte nell'intero territorio amministrativo dei comuni di: Conca della Campania, Galluccio, Mignano Monte Lungo, Rocca d'Evandro, Tora e Piccilli. Tutti borghi interessati dall'itinerario della X Randonnèe la Via delle Sorgenti. Sarà proprio una bottiglia di Vino di galluccio DOC un gadget per tutti i partecipanti , oltre ad altre sorprese. grazie alla https://cantinetelaro.it/ La Randonnèe la Via delle Sorgenti è un itinerario di storia, cultura, natura, paesaggi eccellenze immateriali e materiali. Teritorio della mela annurca campania IGp, della Mozzrella di Bufala Campania, di castagneti, di Vini, noccioleti, di sorgenti e laghi, tra il parco Regionale del Matese e quello di Roccamonfina e foce del garigliano. Un angolo della Campania tutta da scoprire e vivere in bici. Il percorso di questa decima edizione si snoda per la prima parte nel Parco Regionale di Roccamonfina e foce del garigliano,per andare ad interessare per la prima volta il borgo di Rocca d'Evandro. La vista del fiume Garigliano che segna il confine con il Lazio accompagnerà i partecipanti a scoprire un paesaggio segnato a sud dal profilo del vulcano di Roccamonfina, dal Monte Camino con una visione sui Monti Aurunci e l'alto casertano. I partecipanti pedaleranno su quella che fu definita la line d'Inverno .... """La linea d’inverno. Nell’autunno del 1943 il fronte di guerra risale la penisola e si avvicina all’Italia centrale. I tedeschi fortificano la Linea Gustav per sbarrare il passo agli eserciti alleati. Sul versante tirrenico la Gustav si sviluppa lungo i fiumi Garigliano e Rapido, sulla dorsale di Montecassino e sulle Mainarde. Per dare alla Todt il tempo necessario di predisporre le fortificazioni e i sistemi di difesa pesante, i tedeschi attrezzano alcune linee tattiche ritardatrici note come la Linea Viktor (lungo i fiumi Volturno e Calore), la Linea Barbara (da Mondragone a Teano, Presenzano e Colli al Volturno) e la Linea Bernhard (dal basso Garigliano a Mignano, Venafro e le Mainarde). La linea Bernhard, in particolare, stringe in una tenaglia la strettoia che costringe la ferrovia e la via Casilina, l’unica strada di grande comunicazione utilizzabile dai mezzi pesanti degli eserciti alleati, a divincolarsi tra il gruppo di monte Camino, il Monte Lungo e il monte Sambucaro. L’insieme di queste linee di difesa costituisce quella che gli americani chiameranno la Linea d’Inverno (Winter line). Il primo tentativo delle truppe britanniche di conquistare il monte Camino e le cime vicine risale alla prima metà del mese di novembre 1943 ma s’infrange sulle difese tedesche ben trincerate tra le rocce in posizione dominante. Lo sfondamento della linea Bernhard avverrà solo un mese più tardi, a metà dicembre. Ma a questo punto le truppe alleate si troveranno di fronte alla linea Gustav.""""( fonte Camminare nella storia) . Previsto un punto di controllo e ristoro nel borgo di Rocca d'Evandro. Il transito per Mignano MonteLungo con il suo castello Ettore Fieramosca per poi risalire in direzione Conca della Campania attraversando i suoi boschi,la bellezza della natura come le cascate di Lieti, il castello, per poi indirizzarci in direzione del borgo di Tora e Piccilli noto nel mondo scientifico, a livello mondiale, per un importantissimo ritrovamento in località Foresta. Proprio qui, infatti, sono state riconosciute diverse impronte di ominidi che le più recenti ricerche attribuiscono ai Neanderthal e rappresenta uno dei siti paleontologici più importanti al mondo c.d. "ciampate dl diavolo Per approfondimenti ---https://www.paleoitalia.it/patrimonio-paleontologico/musei-collezioni-siti/tora-e-piccilli/. alcune info sul borgo di Galluccio che ospiterà la partenza e l'arrivo. ""Sul versante nord–ovest del Parco di Roccamonfina si trova Galluccio. Il centro si estende per un ampio ed articolato territorio, con un altitudine variabile tra 600 e 900 m s.l.m. E’ intorno al IV secolo a.C. che i Romani, cancellate del libro della storia le genti ausone, gli Aurunci, divennero padroni di queste terre; e come era loro uso, dislocarono in loco una colonia, onde consolidare l’avvenuta conquista territoriale, con a capo elementi della nobile gens dei Gallo. Da tale famiglia patrizia alcuni storici fanno mutuare il nome del paese; queste per le vie d’acqua comunicava con il porto Minturno, in cui i Romani si imbarcavano per la rotta dell’Africa. Esso divenne pertanto uno dei punti nevralgici dell’impero. Galluccio comprende vari nuclei sparsi in uno scenario naturale di straordinaria suggestione, testimoni silenziosi di un passato di grande interesse storico ed artistico, tra i quali San Clemente, sede del Comune, Sipicciano, Campo e Calabritto. La storia del territorio di Galluccio inizia in età paleolitica. In queste contrade il Cristianesimo si diffuse ben presto, e partorì santi del valore di S.Ilario e S.Gaudenzio; eppure, popolazioni così religiose dovettero subire prima le scorrerie, poi lo stabile e sanguinoso dominio dei Saraceni, penetrati dal territorio dal mare risalendo il Garigliano. Un papa guerriero, Giovanni X, dovette mettersi in armi alla testa delle forze militari cristiane, per sradicare i Saraceni dalla loro roccaforte. La lotta fu indicibilmente cruenta, selvaggia, disperata, e non conobbe pietà neanche per le donne e i bambini dei vinti, che i Saraceni avevano radunato nel luogo da essi ritenuto più sicuro, alle falde del Monte Camino, nella località che ancora oggi porta il nome. Nel X secolo, i principi Longobardi di Capua sconfissero i Saraceni che insediavano il paese di Galluccio e per timore di altre incursioni costruirono una grande roccaforte su un’altura protetta dal fiume Peccia, circondata da rupi. In seguito, i Principi di Capua assunsero il nome Galluccio, adottarono come stemma un gallo rosso in campo d’argento e conservarono il feudo, costruito intorno alla roccaforte, fino al 1480. In seguito agli scontri tra i Normanni e le truppe del Papa, la roccaforte fu ampliata con la costruzione di nuove chiese, tra cui la Cappella di S. Nicola. L’ultimo feudatario fu Don Vincenzo Tuttavilla, duca di Calabritto, che vide aboliti i propri privilegi nel 1806. Prima e dopo di questa data, e a lungo, il fenomeno dei capopopolo e in seguito del brigantaggio interessarono a più riprese questa contrade, che conobbero con particolare virulenza gli orrori dell’ultimo conflitto, ma videro anche la formazione della “banda partigiana di Monte Camino” che operò soprattutto in campo informativo, affiancando le azioni militari alleate. Con l’Unità d’Italia la città fu interessata da azioni di rivolta e di brigantaggio ad opera di bande armate guidate da Ciccio Guerra e Francesco Tommasino. Nei pressi di Galluccio si trova la frazione di San Clemente che, verso la fine del XIX secolo, divenne capoluogo amministrativo di Galluccio e nucleo principale del Comune, grazie al trasferimento qui della casa comunale e di tutti gli uffici amministrativi. La frazione conserva ancora tracce suggestive di arte e di storia, come l’area della chiesa di S. Donato, Coturni con la fontana, la Cappella del Corbello, le antiche masserie e i muri a secco dell’area di S. Reparata, le sorgenti-lavatoio Caia e Zingarone e il ponticello in pietra di Collinverno.Durante il XVIII secolo l’antico borgo di Galluccio iniziò ad espandersi, spostando le abitazioni dalle alture alla pianura, sviluppando borghi più grandi attorno alla roccaforte e piccoli centri nella zona circostante, come Saraceni, Mieli e Cisterni. Basta fare alcuni tornanti risalendo verso Roccamonfina per arrivare alla frazione di Sipiccciano, partendo da S.Clemente; il piccolo borgo è immerso nei castagneti. Vi si possono ammirare, nei vicoli stretti e tortuosi, angoli di architettura saracena ancora intoccati. Per chi ama invece l’architettura occidentale, è consigliata una visita alla Chiesa Collegiata, con il superbo soffitto in legno e oro del XVII secolo, al centro del quale spicca la stupenda tela raffigurante la lapidazione di S.Stefano, opera di Jacopo Cestaio, allievo di Luca giordano, di recente restaurata. Da ammirare è il campanile in tufo di linea gotica, annesso alla chiesa, in cui si conserva una campana del 1102, proveniente dalla chiesa di San Nicola e che per lo stile si avvicina all’altro importante monumento religioso di Galluccio, la Chiesa dell’Annunziata, costruita una prima volta forse nel ‘300 e rifatta dopo il 1443"" Testo adattato da varie fonti quali Parco Regionale arae vucanica di Roccamofina e Comunità montana di Santa Croce. trale eccellenze enogastronomiche , il vino di Galluccio ha ottenuto la denominazione d'origine controllata (DOC) nel 1997 e rappresenta un patrimonio vitivinicolo di grande valore, grazie ai terreni ricchi di minerali e alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, influenzate dalla vicinanza al vulcano di Roccamonfina. Alla frazione San Clemente, luogo di partenza ed arrivo della Randonnée è possibile visitare il Museo Natura Viva, situato nello storico Palazzo Seccareccia, che offre uno sguardo affascinante sulla fauna e la flora locali. Inoltre, c'è il Museo Interattivo del Parco Regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano, che fornisce informazioni approfondite sulla regione e le sue caratteristiche naturali. La fusione armoniosa tra il patrimonio artistico-monumentale e quello naturalistico rende questa destinazione unica nel suo genere. seguiranno aggiornamenti culturali sui borghi, siti attraversati.
sabato 3 e domenica 4 maggio a cura della pro loco galluccio ed in collaborazione con la Cantina Telaro una visita guidata alla cantina Telaro ed altri siti culturali .
Evento aperte a tutti i tesserati FCI, ACSI, AICS, CSAIN, CSEN, CSI, LIBERTAS, US ACLI, UISP, OPES e ASI. Per quest’ultimo Ente - l'ASI) la partecipazione dei loro tesserati alle manifestazioni sarà subordinata alla presentazione della tessera “Bikecard”. SI CHIEDE DUNQUE A TUTTI I TESSERATI ASI ISCRITTI ALL'EVENTO DI INVIARE VIA MAIL LA BIKE CARD. NEL CASO LA BIKE CARD NON SIA INVIATA VIA MAIL O MOSTRATA PRIMA DELLA PARTENZA NON SARA' RITENUTA VALIDA LA PARTECIPAZIONE E NON SARA' RIMBORSATA LA QUOTA D'ISCRIZIONE.
MODALITÀ ISCRIZIONI ON-LINE del ciclistaSocio ARIIl ciclista socio ARI, dopo essersi "loggato" viene riconosciuto dal server ARI che verifica che la data della visita medica depositata in DataHealth sia valida nella data del Brevetto (se fosse scaduta gli chiede di aggiornarla) e gli permette di iscriversi immediatamente, senza dover inserire i propri dati, procedendo al pagamento della quota di iscrizione scontata. Non socio ARIARI e gli Organizzatori associati utilizzano il servizio DataHealth per la verifica e l’archiviazione dei certificati medici. Il sistema, prima di aprire la scheda iscrizioni chiede di inserire il proprio CODICE FISCALE per verificare su DataHealth se sei registrato e hai la visita medica valida. Si presentano perciò due casi: - IL SISTEMA TROVA VISITA MEDICA VALIDA su DH > Sei certificato perché a suo tempo hai già fatto la procedura di inserimento in DataHealth per un precedente Brevetto ARI o per una GF che lo aveva richiesto. Quindi PUOI PROCEDERE > si apre la scheda iscrizioni da compilare. - IL SISTEMA NON TROVA LA VISITA MEDICA VALIDA > NON sei certificato in DataHealth.
Resta comunque la possibilità di iscriverti sul posto portando la visita se l’organizzatore accetta questa modalità. Dopo aver caricato, comunque, la propria visita medica valida sul portale DataHealth, e e aver ricevuto da questi conferma di validazione (solitamente entro 24 ore) il Ciclista, rientrando nella scheda iscrizioni, POTRÀ PROCEDERE ALL’ISCRIZIONE: inserito il proprio codice fiscale, il server ARI verifica in DataHealth e a validazione avvenuta apre la scheda iscrizioni da compilare. NOTE: - I certificati ritenuti validi per legge per partecipare ad un BREVETTO Randonnée (distanze superiori a 70km o con dislivello medio superiore all 1% o con salite superiori al 6%) sono: CERTIFICATO MEDICO AGONISTICO PER IL CICLISMO (per tesserati a società sportive) oppure CERTIFICATO MEDICO PER ATTIVITÀ AD ELEVATO IMPEGNO CARDIOVASCOLARE (per i non tesserati ad una società sportiva riconosciuta dal CONI) - Ovviamente, una volta caricato il proprio certificato medico su DataHealth non è più necessario ripetere la procedura per l’iscrizione ad altri Brevetti ARI. - DATAHEALTH ha 24 ore (max 48h) per validare il certificato, quindi il ciclista resterà evidenziato nell’elenco iscritti come "ATTESA DI VALIDAZIONE" fintanto che il server ARI non riceve anche questa conferma. - Il ciclista che si registra in DataHealth riceve, insieme alla mail di conferma di validazione del suo certificato, il QRcode contenente tutti i dati del certificato e l’attestazione di avvenuta validazione da parte di DataHealth. (vedi dettaglio) Pertanto, qualsiasi organizzatore che utilizza il servizio DH con un semplice smartphone dotato di lettore di QRcode può verificare il possesso del requisito previsto. | ||
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