MASTER AUDAX
ARI NON E' RESPONSABILE DELLE INFORMAZIONI PUBBLICATE SU QUESTA PAGINA, IL CUI CONTENUTO E' AUTONOMAMENTE GESTITO DALL'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO. Randonnèe Grande GuerraDistanza 318 km Dislivello 3240 metri Tempo massimo 20 ore Dove Pove Del Grappa (VI) Contatti 3517427928 Partenza 05:00 - 06:00 Omologazione BRI/ARI 300 KM Servizi Iscrizioni dal 29/03/25 al 28/06/25 Quota di iscrizione Online: 40.00 € PREISCRIZIONI attive fino al 29/05/2025 al fine di permettere le PREISCRIZIONI pur avendo la VISITA MEDICA IN SCADENZA NON si ACCETTANO ciclisti non tesserati IMPORTANTE: DOPO LA PROCEDURA DI ISCRIZIONE DEVI COMUNICARE LA TAGLIA DELLA MAGLIA AL SEGUENTE LINK: RANDONE'E GRANDE GUERRA - DOMENICA 29 GIUGNO 2025 Partenza alla francese dalle 06.00 alle 07.00 Attenzione quota agevolata dal 29-03-25 al 29-05-25 40.00 € Dopo si passa dal 30-05-25 al 28-06-25 50€ 60€ il giorno della manifestazione presso la partenza. Le iscrizioni potranno essere fatte tramite il sito www.audaxitalia.it Nota 01: verrà allestita preso la zona di partenza una postazione di controllo iscrizione e con l'occasione sarà consegnato ad ogni partecipante un pacco gara contenente prodotti locali non deperibili e per gli iscritti alle rando da 200 e 300 km una maglia tecnica da ciclismo dedicata all'evento. Al fine di consentire a questa ASD di garantire la consegna del vestiario per il giorno dell'evento i partecipanti dovranno essere in regola con l'iscrizione alle rando entro la data del 10 giugno 2025, per chi si iscriverà dopo tale data sarà compito di questa ASD recapitarla all'interessato. Tramite il link https://montegrappabikeday.it/maglia-randonnee verrà aperta nel portale della nostra ASD una pagina dedicata all'inserimento della taglia al termine dell'avvenuta iscrizione. Già nella giornata di sabato 28 giugno 2025 presso la zona partenza dalle ore 16.00 alle 18.00 sarà possibile ritirare il materiale ed effettuare il controllo della documentazione e dell'equipaggiamento. Per chi avesse bisogno di un pernottamento presso il luogo della partenza abbiamo contattato i seguenti gestori :
Punti Controllo e Ristori 1° Controllo Partenza km 00: Timbratura partenza + colazione "caffè _ brioches" a carico di questa ASD ; 2° Controllo km 66: Timbratura + "caffè _ thè" a carico di questa ASD; 3° Controllo km 112: Timbratura (eventuale consumazione a carico del ciclista); 4° Controllo km 150: Timbratura + "bibita e panino" a carico di questa ASD; 5° Controllo km 186: Timbratura (eventuale consumazione a carico del ciclista); 6° Controllo km 210: Timbratura + "bibita e panino" a carico di questa ASD; 7° Controllo km 262: Timbratura (eventuale consumazione a carico del ciclista); 8° Controllo Arrivo km 318: Timbratura arrivo _ spogliatoi _ doccie_ pasta party. Questa manifestazione è inserita nel campionato Triveneto randonnèe facente parte del programma Girorando del Nordest Per informazioni www.facebook.com/montegrappabikeday.it, cel.393/4524541, www.audaxitalia.it
DESCRIZIONE PERCORSO RGG_300 – Dal Brenta al Piave, dalla Valsugana agli altopiani Cimbri fino al Montello La chiesa di San Vigilio e il campanile nella piazza di Pove del Grappa Le peculiarità del comune di Pove del Grappa si possono individuare in questa foto. Il campanile e la chiesa di San Vigilio fatte con le pietre e i marmi delle cave del monte la Gusella che domina il paese e le piante di olivo che regalano un olio extravergine unico per caratteristiche e qualità. La partenza della Randonnèe della Grande Guerra avverrà dagli impianti sportivi del Comune di Pove del Grappa (VI) in via Costantina. Appena usciti dal centro abitato di Pove si prende via Carlessi che porta a Romano d’Ezzelino. All’incrocio stretto tra le case di questo paese, si prende a sinistra la strada Cadorna che va verso il Monte Grappa ma la si abbandona poco oltre per imboccare, al capitello dei Farronati, la via Tedesca. Si passa per Semonzo del Grappa. Si sale a Borso del Grappa per poi scendere a Sant’Eulalia e arrivare a Crespano con una leggera salita. Il paesaggio della pedemontana del Grappa La pedemontana del Grappa, dove si snoda la prima parte della Rando della Grande Guerra, e i suoi centri abitati sono stati protagonisti delle tragiche vicende belliche del 1915/18 La strada (SP26) prosegue ora sempre verso oriente prima in pianura e poi in discesa per arrivare a Possagno. Poco prima del centro si gira a sinistra in direzione della località alla Croce. Questa strada in salita ci porterà al magnifico Tempio della Santissima Trinità, opera del grande scultore neoclassico Antonio Canova. Il tempio canoviano della Santissima Trinità Questa celebre chiesa monumentale ideata dal grande Antonio Canova accoglie i resti mortali del famoso scultore neoclassico nato alla metà del Settecento. Concepita su tre elementi architettonici, il colonnato che richiama il Partenone di Atene, il corpo centrale simile al Pantheon romano e l’abside retrostante a richiamo della cultura cristiana. Un insieme unico e armonioso. Dal Tempio, si sale ancora brevemente per poi si scende per una tortuosa stradina. Si ritorna sulla via principale proprio davanti all’Istituto delle suore Dorotee. Si prosegue verso sinistra e passando per Cavaso e Pederobba si arriva sulla strada Feltrina a fianco del fiume Piave proprio davanti al Sacrario Francese di Pederobba. Il Sacrario francese di Pederobba Il monumento raccoglie le salme di circa 1000 fanti francesi che combatterono sul fonte del Piave durante la Grande Guerra. Concepito come una muraglia di pietra simbolo della forza dei soldati transalpini nel fermare l’offensiva austro-ungarica. L’immissione sulla statale 348 è pericolosa perché il traffico veicolare è sempre molto intenso, quindi prestare molta attenzione e prudenza nell’attraversamento!!! Si prosegue dunque verso nord lungo questa arteria stradale fino ad arrivare alla rotonda di Fener. Qui si tiene la sinistra e si avanza in direzione nord-ovest fino al ponte sul fiume Tegorzo che si attraverserà per raggiungere Quero, questa strada (via Nazionale) è una salitella di circa un chilometro e settecento metri che porta nel centro del paese. Il Totenburg di Quero Il Totenburg, la fortezza dei morti, è un sacrario posto sulla sommità del Col Maor a Quero, vedetta sulla valle del Piave. Voluto dal Terzo Reich per accogliere le spoglie mortali di 3.500 soldati e costruito con il porfido scuro del Lagorai. Un cubo di perfezione teutonica dove minimalismo e simbologie esoteriche incutono timore e solennità. Si scende ora di nuovo verso la Statale Feltrina (fare molta attenzione anche in questa immissione, assai pericolosa!!!) che si percorre poi sino ad arrivare ad Anzù passando per la località La Chiusa proprio sotto al colle su cui sorge il Santuario dei santi Vittore e Corona, e poi a Feltre. Si attraversa il centro cittadino rimanendo a ovest del colle delle Capre dove si erge il torrione del Castello intorno la quale si sviluppa la parte più antica e più bella del comune bellunese. Dopo aver sorpassato la rotonda sulla SS50 e seguendo le indicazioni per la frazione di Pedavena si arriva alla grande birreria davanti il torrente Comeda. Abbiamo percorso circa 50 chilometri della nostra Rando della Grande Guerra. La sala degli affreschi della birreria Pedavena La birreria di Pedavena fondata nel 1896 dai fratelli Luciani è la più grande birreria d’Italia. Magnifiche le sue sale in particolare quella degli affreschi dove una lunga parete dipinta da Walter Resentera racconta la leggenda dei “Monti Pallidi” e cioè delle dolomiti. Il nostro percorso riprende in direzione nord su via Vittorio Veneto per poi girare a sinistra seguendo le indicazioni per Arten. Si percorre così prima via Sant’Osvaldo e poi, in leggera salita, la strada del Canalet fino a un capitello sulla destra che segna il piccolo valico. Ora si va in discesa fino al centro di Arten. Si prosegue in pianura verso nord per raggiungere Fonzaso e la frazione di Frassenè appena dopo la rotonda sulla strada regionale 50 del Grappa e del passo Rolle, una volta attraversata la borgata di Agana e costeggiato per un breve tratto il torrente Cismon ci troviamo difronte ad una rotonda e al lago del Corlo. Il lago del Corlo e il campanile della chiesa sommersa Lago artificiale creato nel 1954 per esigenze idroelettriche. Molte borgate, terreni e gran parte della contrada Cèsa vennero sommersi. Rimangono ora poche case e il campanile della chiesa demolita e sommersa dall’avanzare delle acque. Saliamo, in un breve ascesa, lungo la via I° Maggio. Circa 200 metri prima di arrivare alla piazza del paese di Arsiè troveremo sulla sinistra il bar Al Mondo di Ciorci punto di controllo e ristoro della nostra rando. Siamo al chilometro 66. Passiamo ora il centro di Arsiè e proseguiamo lungo la SR50 bis che ci porterà a Fastro e poi in discesa lungo le Scale di Primolano famose per la fortificazione chiamata Tagliata della Scala e anche per la caduta di Fausto Coppi durante il Giro d’Italia del 1950 che lo costrinse al ritiro. Truppe austro-ungariche sulla Tagliata della Scala nel 1918
Opera difensiva realizzata tra 1892 e il 1904 a difesa dei confini italiani dalla minaccia dell’Impero austro-ungarico. La Tagliata Scala era costituita da una casamatta fortificata affiancata da una postazione per artiglieria all'aperto. Un camminamento coperto, munito di feritoie per il fuoco di fucileria, attraversava il passo e raggiungeva una torre di collegamento sull'altro versante. Una volta raggiunto il centro di Primolano proseguiremo verso nord, cioè verso la Valsugana. Poco prima delle case dell’abitato di Martincelli troveremo il cartello del passaggio tra il Veneto e il Trentino. Proprio qui, fino a prima della Grande Guerra c’era il confine di stato tra l’impero Asburgico e il Regno d’Italia. A Martincelli gireremo bruscamente a sinistra per passare il ponte sul Brenta e sottopassare il viadotto della SS47. Ora inizierà il lungo percorso della Ciclovia della Valsugana che ci porterà prima al Bicigrill di Tezze (siamo circa al chilometro 78 della nostra Rando) e poi al Bicigrill di Castelnovo e infine il Bicigrill di Levico dove è stabilito il posto di controllo n. 3 (siamo al chilometro 112). Da segnalare lungo tutto questo bellissimo percorso che si sviluppa nella Valsugana per circa 38 chilometri il Trincerone di Grigno e il passaggio per il centro di Borgo Valsugana nonché i molti angoli paesaggistici e naturalistici sul Brenta e sulle vicine vette dell’Altopiano e del Tesino. Una volta usciti dalla Ciclopista, percorreremo la SP1 e passeremo per Caldonazzo e Calceranica cominciando a salire per SP1dir verso Bosentino. Dopo i primi tornati della provinciale potremo ammirare degli splendidi paesaggi sul sottostante lago di Caldonazzo. Un chilometro prima di Vigolo Vattaro troveremo una grande rotonda. La nostra direzione sarà per gli altipiani di Asiago e Folgaria lungo la SS349. Questa prima lunga salita (conosciuta anche come “Strada della Ritirata”) ci porterà in circa 13 chilometri e mezzo al Valico della Fricca a metri 1.098 di altitudine. Qui siamo al chilometro 132 della Rando della Grande Guerra. Il valico della Fricca a metri 1.098 Il valico della Fricca, dal nome all’omonima strada che inizia a Vigolo Vattaro e termina a Carbonare, unisce la Valsugana alla Val d’Assa. E’conosciuta anche come “La strada della ritirata”. Nel novembre del 1918 infatti i soldati austro-ungarici percorrevano questa strada in fuga dall’esercito italiano. Tra il chilometro 133 e 134 troveremo invece una galleria lunga 900 metri e poi in leggera discesa il centro di Carbonare. Da questo borgo si prosegue, sempre sulla stessa statale, fino all’abitato di Chiesa sotto il monte Rust e al lago di Lavarone. Il lago di Lavarone Il piccolo lago di Lavarone è uno specchio d’acqua purissima originato dal riempimento di una dolina impermeabilizzata. Nei primi anni del ‘900 il famoso medico austriaco Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, amava soggiornare qui per lunghi periodi di riposo e studio. Si prosegue di nuovo in salita fino al Passo del Cost a metri 1.290. Poco prima del passo, nella vicina frazione di Magrè, si erge su un dosso l’ormai famoso Drago del Vaia opera in legno dell’artista Marco Martalar di Roana. Il drago Vaia Regeneration La strada continua, ora in discesa, fino all’incrocio con il Menador. Siamo in località Monterovere. Da qui si ricomincia a salire per circa tre chilometri fino la Passo Vezzena. Poco prima del passo si gira a sinistra per raggiungere Baita al Verle posto di controllo n. 4 della nostra randonnée Il punto di controllo della Baita Verle Poco distante da questo luogo si trovano i resti del Forte Verle e più su, a 1.908 metri di quota a picco sulla Valsugana, il Forte Vezzena con scorci panoramici unici sui laghi di Levico e Cadonazzo. Siamo ritornati in Veneto e siamo nella zona dei grandi eventi bellici che hanno segnato l’altopiano di Asiago durante la Prima Guerra Mondiale. Il forte Verle Il forte Vezzena Ora una lunga discesa di circa 19 chilometri (con un tratto di circa 2,5 chilometri in contropendenza poco dopo il Ponte del Giamolo fino alla Tagliata) ci consentirà di raggiungere Camporovere e poi Asiago. Passando per la città, il centro più importante dell’altopiano dei Sette Comuni e luogo natale del famoso scrittore Rigoni Stern, avremo modo di ammirare il Sacrario del Leiten dove riposano più di 54.000 fanti italiani costruito sull’omonimo colle a dominare il centro cittadino. Siamo al chilometro 174. Il sacrario del Laiten ad Asiago Nella primavera del 1932 si iniziarono i lavori per il monumento ossario sul colle delle Laiten, davanti alla contrada dove ancora c’erano i ruderi delle case che non erano state ricostruite. I ragazzi del paese su quel colle erano sempre saliti per i loro giochi e anche i loro padri (…) Un giorno d’estate arrivarono lassù ingegneri e geometri accompagnati dal podestà e dal segretario del Fascio. I tecnici con paline, corde metriche e teodoliti si misero a guardare, misurare, scrivere. Era stato proprio lì, sulla collina dei giochi, che le autorità di Roma dopo proposte, discussioni, esami, sopralluoghi avevano deciso di costruire il grande monumento che doveva accogliere le spoglie dei tanti eroi caduti sull’Altipiano per la salvezza della patria. E così si distrussero tanti sereni cimiteri tra i prati e i boschi per fare quel grande arco in stile imperiale”. Da “Le stagioni di Giacomo” di Mario Rigoni Stern La nostra lunga cavalcata in bici prosegue fino a Gallio e poi a Foza, entrambi centri della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, su strade che alternano tratti piani e in leggera salita. Appena arrivati al centro di Foza (siamo al chilometro 186) troveremo subito sulla destra l’Hotel La Speranza punto di controllo n. 5. Dopo il centro del paese comincerà l’ultima discesa verso il Canale del Brenta, lasciata infatti la chiesa sulla destra e subito dopo il cimitero, girando a destra, si scende decisi per la SP73 della Valvecchia, conosciuta anche come la “strada delle Pale”. Molto spettacolare e tecnica l’ultima parte della discesa dopo il tornante 17 dell’Osteria Piangrande, con scorci sulla singolare contrada Giaconi poco prima di Valstagna. Gli stretti tornanti della “Strada delle pale” I singolari edifici della contrada Giaconi Una volta in Valbrenta si tornerà verso sud, sempre tenendo sulla sinistra il fiume Brenta e passando per Oliero (famose le sue grotte) e Campolongo. Quando saremo alla contrada Castelnuovo, in un diritto stradone, vedremo sulla sinistra una piccola zona industriale. Imboccheremo, sempre a sinistra in discesa, via della Resistenza che si innesta sulla SS47 della Valsugana. Dovremo effettuare un attraversamento (ATTENZIONE!!! La statale della Valsugana è sempre molto trafficata e l’attraversamento è pericoloso) per salire verso la SP74 (via Tozzi) e il centro di Pove del Grappa, via Costantina, punto di controllo della Rando della Grande Guerra. Ora per chi intende proseguire nella lunga pedalata sulle “Strade della Storia” e arrivare fino al Piave e al mitico Montello, palestra di allenamento di tutti i ciclisti veneti, si proseguirà sulla traccia della ciclo-pedalata dei 100 chilometri. Gli impianti sportivi di Pove del Grappa in via Costantina Vicino al Municipio di Pove del Grappa (via Costantina) e alla piazzetta con la fontana e i giochi d’acqua, si trovano gli impianti sportivi, dove sarà organizzata la partenza e l’arrivo della Randonnèe della Grande Guerra. Si va subito in direzione sud per raggiungere prima il comune di Romano d’Ezzelino e poi la frazione di San Giacomo dove si prosegue in direzione est verso il colle Castellaro e subito dopo con breve discesa a Mussolente. Si imbocca la via Piana d’Oriente, bella e panoramica strada con vista sul Massiccio del Grappa, fino ad arrivare a Fonte Alto e proseguire sempre verso oriente, per Pagnano. Da qui si prende via Carreggiate (SP23), siamo già in provincia di Treviso, che costeggiando il versante nord dei colli asolani consente la vista di scorcio sulla rocca di Asolo posta sulla sommità del Monte Ricco. Una facile salitella ci porterà dalla località La Valle a Palazzo Neville in circa un chilometro e mezzo. Ora la discesa lungo la valletta del Nasson ci farà attraversare l’umido bosco del Fagarè e poi raggiungere Levada e Crocetta del Montello. Qui inizia un breve ma interessante percorso nello spazio golenale del fiume Piave che avremo sempre sulla sinistra fino a imboccare la SP77 “Nord Montello” meglio nota come “Strada Panoramica del Montello”. Il paesaggio verso il Piave dalla strada panoramica Il Montello è una grande collina famosa per le battaglie della Grande Guerra. Per secoli la Serenissima Repubblica di Venezia da questo colle prelevò i legni di rovere per la sua industria portandoli al fiume attraverso le famose “Prese”. Una volta percorsa tutta l’ondulata strada panoramica, un paio di chilometri prima di Nervesa, si girerà a destra per la 1^Presa (via Castelviero). Percorrendola e passando successivamente per via degli Eroi si raggiungerà il Sacrario del Montello, in località Colesel de Zorzi, dove riposano le spoglie di più di 9.300 soldati italiani. Poco distante sorge anche il sacello a Francesco Baracca famoso “Asso dell’Aereonautica” (oggi si direbbe un “Top Gun”) autore di circa 34 abbattimenti di aerei nemici. Sacrario del Montello Sacello a Francesco Baracca Si scenderà poi, sempre lungo la Presa 1^, davanti al cimitero di Nervesa della Battaglia. Qui si girerà a destra per affrontare, sempre in pianura, tutto il versante sud del Montello, ovvero la via del Bosco. A circa un chilometro e trecento metri dal cimitero di Nervesa troveremo sulla sinistra il Ristorante-pizzeria da Ausilia, ultimo posto di controllo della nostra rando prima dell’arrivo a Pove del Grappa. Si prosegue ancora lungo la via del Bosco incrociando sulla destra tutte “le Prese” e sempre costeggiando il canale Brentella, opera idraulica veneziana della metà del 1400 che intercetta le acque del Piave all’altezza di Fener e le porta fino al Canale della Vittoria che a sua volta sbocca nel fiume Sile. La via del Bosco con il canale Brentella Ristorante da Ausilia posto di controllo Arrivati infine, dopo circa tredici chilometri e mezzo di una piacevolissima strada tra il colle e la pianura, al cartello segnaletico Motebelluna/Biadene si gira decisamente a sinistra per imboccare vicolo Galeazze che ci porta quasi al centro della frazione. Poco distante dall’incrocio tra vicolo Galeazze e via Aglaia, sulla destra, si trova la villa Correr Pisani che ospita l’interessantissimo ME.VE., Memoriale Veneto della Grande Guerra. Villa Correr Pisani a Biadene di Montebelluna La villa Correr Pisani sede del ME.VE. uno spazio interattivo e multimediale dedicato ai conflitti del ventesimo secolo con particolare attenzione a quello del 1915/18. Un’area espositiva di 2.300 mq che propone un modo nuovo di guardare al Novecento con l’obbiettivo di interrogare con maggiore consapevolezza il nostro presente. Una volta attraversato il centro abitato di Biadene e sottopassata la via Feltrina Nuova ci dirigiamo verso Montebelluna e appena prima del centro storico, poco dopo una rotonda, si gira a destra (via d’Amore) e con una breve salita di circa un chilometro e ottocento metri si arriva a Mercato Vecchio, piccola borgata appena sopra Montebelluna già sede di importanti insediamenti paleoveneti. Si scende lungo la panoramica via Rive fino a Caerano San Marco dove subito prima del ponticello sul canale Brentella si prende a destra per via Sant’Antonio che ci porterà verso l’incrocio molto trafficato e pericoloso della SP667 (fare molta attenzione all’attraversamento!!!). Si pedala ora su stradine bellissime in aperta campagna in direzione dei colli asolani che si scorgono poco lontano. Poco dopo il dosso che scavalca lo Scolo Cà Mula (siamo su via Cal di Riese) una brevissima sosta e obbligatoria per ammirare in lontananza la spettacolare villa Barbaro di Maser, capolavoro architettonico del Cinquecento realizzata dal sommo architetto vicentino Andrea Palladio Villa Barbaro costruita da Andrea Palladio tra il 1554 e il 1558 per l’umanista veneziano Daniele Barbaro e il fratello Marcantonio. L’architetto vicentino trasformò un vecchio palazzo medioevale in un gioello architettonico che accoglie visitatori da tutto il mondo. All’interno un famoso ciclo di affreschi di Paolo Veronese. Il complesso della villa, che comprende anche un tempietto palladiano, è stato inserito dall'UNESCO nel 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità. Si prosegue sempre verso occidente costeggiando gran parte dei colli asolani fino ad arrivare all’incrocio con la salita del Foresto Nuovo che in circa due chilometri e mezzo porta nella piazzetta di Asolo, splendido centro medioevale vera perla della Marca Trevigiana e sicuramente uno dei borghi più belli d’Italia. La rocca di Asolo sul monte Ricco. Edificata tra la fine del XII° e l’inizio del XII° secolo è il simbolo della città. La piazzetta di Asolo con il castello della Regina Cornaro il Palazzo della Ragione e la Fontana maggiore del 1500 alimentata dall’antico acquedotto romano della “Bot”. Il nostro percorso ci porterà ora in discesa per la panoramica via Sottocastello (uno dei dieci “Foresti” asolani) fino alla rotonda con la via Bassanese. Qui la direzione è verso sud lungo la SP6 per imboccare subito dopo a destra via Cà Giupponi. Un vario percorso attraverso la campagna asolana e alto vicentina, passando per Spineda, Cà Reinati, Casoni di Mussolente e Fellette ci porterà in leggera salita al centro di Romano sotto il colle di Ezzelino e infine per la SP74 di nuovo al centro di Pove del Grappa da dove eravamo partiti.
La piazza degli Scalpellini in centro a Pove del Grappa
MODALITÀ ISCRIZIONI ON-LINE del ciclistaSocio ARIIl ciclista socio ARI, dopo essersi "loggato" viene riconosciuto dal server ARI che verifica che la data della visita medica depositata in DataHealth sia valida nella data del Brevetto (se fosse scaduta gli chiede di aggiornarla) e gli permette di iscriversi immediatamente, senza dover inserire i propri dati, procedendo al pagamento della quota di iscrizione scontata. Non socio ARIARI e gli Organizzatori associati utilizzano il servizio DataHealth per la verifica e l’archiviazione dei certificati medici. Il sistema, prima di aprire la scheda iscrizioni chiede di inserire il proprio CODICE FISCALE per verificare su DataHealth se sei registrato e hai la visita medica valida. Si presentano perciò due casi: - IL SISTEMA TROVA VISITA MEDICA VALIDA su DH > Sei certificato perché a suo tempo hai già fatto la procedura di inserimento in DataHealth per un precedente Brevetto ARI o per una GF che lo aveva richiesto. Quindi PUOI PROCEDERE > si apre la scheda iscrizioni da compilare. - IL SISTEMA NON TROVA LA VISITA MEDICA VALIDA > NON sei certificato in DataHealth.
Resta comunque la possibilità di iscriverti sul posto portando la visita se l’organizzatore accetta questa modalità. Dopo aver caricato, comunque, la propria visita medica valida sul portale DataHealth, e e aver ricevuto da questi conferma di validazione (solitamente entro 24 ore) il Ciclista, rientrando nella scheda iscrizioni, POTRÀ PROCEDERE ALL’ISCRIZIONE: inserito il proprio codice fiscale, il server ARI verifica in DataHealth e a validazione avvenuta apre la scheda iscrizioni da compilare. NOTE: - I certificati ritenuti validi per legge per partecipare ad un BREVETTO Randonnée (distanze superiori a 70km o con dislivello medio superiore all 1% o con salite superiori al 6%) sono: CERTIFICATO MEDICO AGONISTICO PER IL CICLISMO (per tesserati a società sportive) oppure CERTIFICATO MEDICO PER ATTIVITÀ AD ELEVATO IMPEGNO CARDIOVASCOLARE (per i non tesserati ad una società sportiva riconosciuta dal CONI) - Ovviamente, una volta caricato il proprio certificato medico su DataHealth non è più necessario ripetere la procedura per l’iscrizione ad altri Brevetti ARI. - DATAHEALTH ha 24 ore (max 48h) per validare il certificato, quindi il ciclista resterà evidenziato nell’elenco iscritti come "ATTESA DI VALIDAZIONE" fintanto che il server ARI non riceve anche questa conferma. - Il ciclista che si registra in DataHealth riceve, insieme alla mail di conferma di validazione del suo certificato, il QRcode contenente tutti i dati del certificato e l’attestazione di avvenuta validazione da parte di DataHealth. (vedi dettaglio) Pertanto, qualsiasi organizzatore che utilizza il servizio DH con un semplice smartphone dotato di lettore di QRcode può verificare il possesso del requisito previsto. | ||
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |