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mercoledì 10 settembre, 2014

CAMBIARE il modo in cui decidiamo di spostarci...

CAMBIARE il modo in cui decidiamo di spostarci...

Dal 16 al 22 settembre, torna la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, la campagna promossa dalla Commissione Europea con l’obbiettivo di incoraggiare e promuovere l’uso di mezzi di trasporto non inquinanti. Our Streets, Our Choice è lo slogan scelto per questa edizione con l’intento di porre al centro dell’attenzione la qualità della vita urbana e l’importanza imprescindibile delle scelte personali per una reale tutela dell’ambiente. È necessario prendere in considerazione due questioni per fare davvero in modo che le strade tornino ad essere luoghi a misura d’uomo.

La prima è di natura politica: molti governi e amministrazioni locali legiferano come se per risolvere il problema della congestione bastasse semplicemente costruire più vie transitabili e parcheggi. Decine di studi confermano l’esatto opposto: più strade e posti auto producono semplicemente più traffico. Come le iniziative promosse dalla campagna europea sottolineano, semmai è utile che le istituzioni si adoperino a favore dell’ampliamento delle piste ciclabili, del potenziamento dei mezzi pubblici e della riduzione del traffico attraverso i blocchi programmati. Tuttavia, passando al secondo punto, se la politica ha un ruolo importante nelle decisioni strategiche di medio e lungo periodo, non tutto può essere demandato ad essa. I governi da soli non riusciranno mai a risolvere il problema del traffico motorizzato, dell’inquinamento atmosferico e in generale di un’insufficiente qualità della vita:siamo responsabili in prima persona per il modo in cui decidiamo di spostarci, che di fatto influenza il clima globale più di quanto pensiamo.

Ecco che la campagna europea di quest’anno mira a far riflettere i singoli cittadini sull’importanza delle decisioni quotidiane di spostamento. Sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze disastrose degli ultimi decenni sul piano ambientale e sociale dell’utilizzo massiccio dell’automobile. Il modello imperante falsamente antropocentrico andrebbe riconsiderato a favore di una visione più olistica dell’uomo, dei suoi reali bisogni e del suo rapporto con la natura. con al centro l’uomo e suoi bisogni da soddisfare. Al contempo si avverte sempre più la necessità di tornare ad una società relazionale, in cui ognuno si possa sentire parte del Tutto e responsabile delle proprie azioni. Questo non significa rinunciare completamente all’automobile ma cambiare il modo in cui siamo abituati a spostarci è possibile e, tra l’altro, auspicabile per il nostro benessere psico-fisico. Si può, ad esempio provare ad andare di più a piedi, salire su un autobus o prendere la bicicletta per raggiungere il posto di lavoro. Si tratta anche di trovare, a seconda dei casi, la giusta combinazione tra le diverse modalità di trasporto.

È arrivato il momento di pensare diversamente alle nostre scelte, diventando uomini e donne che si prendono cura di sé e del proprio ambiente, a cominciare dalle piccole azioni quotidiane. Ricordiamo più spesso, a noi stessi e agli altri, la famosa e quanto mai attuale citazione di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

 

Tratto dalla rivista Terra Nuova – Settembre 2014

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