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giovedì 12 febbraio, 2015

Intervista a Bonechi: “77 Asd e oltre diecimila tesserati, una crescita inarrestabile determinata dalla sola forza della passione”

Intervista a Bonechi: “77 Asd e oltre diecimila tesserati, una crescita inarrestabile determinata dalla sola forza della passione”

Sabato 14 Febbraio, ore 10,30, si terrà a Castelfranco Emilia l’annuale Assemblea di inizio stagione che vede la presenza dei dirigenti delle 77 Asd affiliate ad ARI che organizzano i 168 eventi in programma. Noi abbiamo incontrato Luca Bonechi presidente della ARI che ci ha illustrato i programmi e numeri di questa associazione che promuove il mondo delle Randonnèe

Luca Bonechi dove e come nasce la passione per il ciclismo?

“Da piccolo: i miei zii, meccanici e proprietari di un piccolo distributore di benzina, mi costruirono con pezzi di fortuna, una bici con un manubrio da corsa ed un cambio con due rapporti. Incollai nel telaio, il marchio Caltex, una delle benzine di allora e me ne andai a scoprire con gioia le polverose strade bianche del Chianti. Rispetto alle bici dei miei amici, quell’improvvisato veicolo era un lusso, mi sembrava di volare in cielo e pensavo di essere imbattibile. Ben presto però mi accorsi che, oltre alle ruote contano le gambe e così tornai tra i ciclisti terreni”

Ha svolto attività agonistica (partecipazione a Gran Fondo o gare su strada) o si è subito appassionato alle Randonnée?

“Ho avuto una lunga pausa da quei giorni, così è la vita. Ho ripreso tardi a pedalare quando i veri ciclisti sono già a riposo da tempo e pertanto mi sono cimentato in numerose Gran Fondo per lo più nazionali e di lunga distanza: dalle celebrate Maratona delle Dolomiti, alla Campagnolo, Nove Colli e molte altre. Ma sempre senza velleità di primeggiare anche per manifesta impossibilità. Sono stato campione provinciale Uisp per alcuni anni, più per demerito degli altri che per miei meriti, fino a quando non ho conosciuto le randonnée con l’azzardo della Bergamo-Roma-Bergamo, senza sapere come si dovesse affrontare una ultramaratona di 1400 km, ma con la motivazione che al km 1000 sarei passato da Siena e non potevo fallire. E così fu che  non fallii”

Che cosa è per lei una Randonnée?

“E’ una sorta di viaggio con il quale cogliere il senso della vita. Una prova con te stesso, non per arrivare primo ma per dimostrare che ci sei, che ce la puoi fare e che gli altri non ti sono nemici ma compagni di viaggio che ti aiutano e che devi aiutare”.

Quali sono le qualità che deve avere un randonneur?

“Un fisico normale ma a posto, integro. Tenacia, spirito di adattamento, conoscenza dei propri limiti e capacità di motivazione elevata e durevole nel tempo. Oggi ci sono molte randonnée, quelle di taglio chilometrico limitato a 200 e 300km che si svolgono tutte alla luce del sole. Sono in genere belle prove ma un randonneur non può definirsi tale se non ha ascoltato la voce della strada nelle ore notturne”.

Che cosa è l’ARI (federazione, ente)? Chi può aderirvi?

“L’ARI non è un Ente di promozione sportiva così come vengono definiti in Italia gli Enti ai quali le varie ASD devono affiliarsi per poter svolgere la propria attività. L’ARI è una Associazione alla quale aderiscono volontariamente società sportive a qualunque ente della Consulta queste siano affiliate e che intendono organizzare randonnée. E’ l’associazione italiana riconosciuta da ACP (Audax Club Parisienne) e BRM (Brevet Randonneur Mondiaux), per l’organizzazione ed omologazione di brevetti randonneur ufficiali”

Che cosa è la Randocard?

“E’ la Carta di Identità di ogni randonneur attraverso la quale ci si può iscrivere on line alle manifestazioni ARI e si accede ad ogni servizio previsto. E’ scaricabile gratuitamente dal portale www.audaxitalia.it

- Quali sono i numeri di ARI. Dai nove aderenti e una Asd del 1998 siete passati agli oltre 10000 aderenti e 60 società del 2014?

“Per essere precisi noi organizziamo nel 2015 ben 77 società e contiamo su di un numero di partecipanti superiore ai 10.000 del 2014 anche dietro la spinta delle prove di qualificazione all’Olimpiade del cicloturismo: la Paris-Brest-Paris”.

 

Bonechi

 

Quali sono i programmi a medio e lungo termine che intende raggiungere con il supporto degli altri dirigenti ARI?

“Nel medio termine il nostro impegno è svolgere al meglio le 168 prove previste nel calendario 2015, cercando di seguire tutte le Società affinché si impegnino a rispettare alcune regole elementari ed a fornire uno standard di servizi adeguato. Abbiamo il dovere di far crescere il movimento in modo corretto senza lasciare nessuno indietro e cercando di offrire opportunità diffuse in tutto il paese. 20 anni fa chi voleva dedicarsi alle randonnée doveva andare in Francia, 15 anni fa in Piemonte e poco più. Oggi siamo presenti in 18 regioni ma c’è ancora molto lavoro da fare. Nel lungo termine vedremo, molto dipenderà da quanto le ASD crederanno nel movimento, del resto la nostra unica ragione di vita sono le Società e le loro volontà”

Quali sono le novità per la stagione 2015?

“Un calendario straordinariamente ricco, la ricostituzione della Nazionale Italiana Randonnée, il prossimo lancio dei Brevetti permanenti e la maturazione del progetto “Riciclovie” all’interno dei programmi di Co.Mo.Do., la Confederazione della Mobilità Dolce alla quale aderiamo da alcuni mesi”

Presidente, le Gran Fondo faticano a crescere se nona addirittura a sopravvivere nel Meridione, mentre è sviluppata una fiorente attività nelle Randonnée. Basti pensare che nella sola Campania se ne svolgono dodici. Che cosa ne pensa?

“Ne penso molto bene, la Campania è la regione del sud più vivace e conta storiche Società quali la Ciclistica Salernitana e l’Audax Bike Cilento. Recentemente se ne sono affacciate altre: Bike in Tour Vallo di Diano, GC Calatino, Pedale Normanno e VeloClub Ventocontrario. Penso che questo, anche se non solo, sia il futuro”

Eppure nel Meridione la Federazione Ciclistica Italiana e i vari Enti della Consulta faticano a promuovere il cicloturismo affidandosi agli ormai improponibili raduni a velocità controllata. Ma le Randonnée stanno invece crescendo? E’ un controsenso o secondo lei questa difficoltà è la spinta vitale per il movimento delle Randonnée?

“E’ un fenomeno non solo Campano ma nazionale anche se le randonnée, svolgendosi su distanze da 200 a 1.600 km non sono per tutti i ciclisti. Non è un caso che, assieme alla randonnée molte Società stiano proponendo ciclopedalate a marcia libera alla portata di tutti e che quest’anno figurano numerose in Calendario. E poi abbiamo iniziato anche con le rando in MTB. A proposito abbiamo una grande idea ma, per il momento, la tengo ben riposta nei miei pensieri, ma ne parleremo credo già dal 2016”.

I grandi eventi sono concentrati soprattutto al Nord, che cosa manca secondo lei per far crescere numericamente e qualitativamente le manifestazioni che si svolgono nel Meridione?

“Manca una cultura del viaggio pari a quella che ha preso forma in tutto il nord e, pian piano, sta allargandosi in tutto lo stivale. Ho avuto modo di constatare comunque che nel sud ci sono Società preparate e desiderose di far bella figura. Il prossimo anno si svolgerà la 4^ edizione della 1001Miglia Italia, una delle 3 ultramaratone (ben 1600 km) più importanti d’Europa. Parte da Milano ma non va oltre il parallelo del lago di Bolsena. Come Ari abbiamo in progetto di completare l’offerta con la 999 che potrà toccare tutto il sud. Se le Società lo vorranno sarà un’ottima occasione di mettere assieme le forze e di costruire un grande evento da alternare con la ormai classica Sicilia no stop di 1000km”

L’attività svolta dalle ASD ARI cresce soprattutto al Nord e al Sud

“Direi che cresce in modo uniforme in tutto il paese anche se il centro-sud avrebbero bisogno di fare un salto. Ma lo faranno. Poi al sud, con una guida ARI, esperta ed appassionata, come Carlo Sulas vi è la migliore garanzia di successo”

Se la FCI è l’essenza dell’attività agonistica per quel che riguarda i ciclisti non amatori, gli Enti della Consulta sono da tempo specializzati nella promozione del ciclismo amatoriale, l’ARI non potrebbe essere l’ente di riferimento per quel che riguarda l’attività cicloturistica? Così da avere un’attività uniformata nelle regole e nello svolgimento in tutto il territorio nazionale?

“Certo che potrebbe esserlo e le dico la verità, se tra gli enti permane l’attuale stato di conflittualità tendente solo a creare confusione nei confronti dei ciclisti, noi – che siamo per natura tesi a dialogare con tutti – potremmo anche pensarci seriamente. Purtroppo sono mesi che abbiamo scritto alla Consulta per cercare di trovare almeno regole comuni e l’unica risposta ad oggi è stato il silenzio”

Parliamo della Nazionale Italiana Randonneurs che può farne parte e quale attività svolge principalmente

“Alla Nazionale Italiana possono far parte tutti coloro che si qualificano per la Paris-Brest-Paris e quanti ottengono particolari piazzamenti nel Campionato Italiano ARI, nella Challenge Extreme o ottengono un brevetto over 1.200. Con il Raduno della Nazionale previsto a Bologna il 18 e 19 luglio consegneremo le maglie e avvieremo un percorso di 4 anni con presenze in tutte le più importanti manifestazioni internazionali. Porteremo nel mondo l’Italia unitamente al nostro impegno solidale con Pedala per l’Africa”.

Che cosa è il Granbrevetto Randonnèe Europe Challenge?

“E’ il massimo riconoscimento che può ottenere un randonneur ottenendo in 4 anni i 4 più importanti brevetti internazionali: Paris-Brest-Paris, 1001 Miglia Italia, Londra-Edimburgo-Londra e Madrid-Gijon-Madrid”

Quali sono i più importanti appuntamenti a livello internazionale che vedranno impegnati i Randonnée italiani nelle prossime stagioni?

“Li ho citati precedentemente, ma non mancherà la nostra presenza anche oltreoceano ed in altre grandi manifestazioni nell’est Europa. E poi siamo randagi e pertanto improvvisare un viaggio è nella nostra natura. Importante, per rimanere a lungo sani e felici sarà rispettare il nostro motto: né forte, né piano, ma sempre lontano”

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