Il punto di partenza e di arrivo di questa fantastica avventura coincide con la Chiesa di Sant'Agostino di Saluzzo, scelta non a caso per il nome che porta in onore di Agostino Benedetto, ex presidente della ASD Monviso Bike e caro amico venuto a mancare in un tragico incidente in mountain bike nel 2018.
L'idea è quello di onorarlo e ricordarlo facendo iniziare e finire proprio in questo luogo un percorso interamente di montagna, che Agostino amava ed ha amato sino alla fine.
E' incolmabile il vuoto che lascia una persona, seppur siano stati brevi gli attimi trascorsi insieme. Che possa vegliare su di voi l'anima e lo spirito di un grande appassionato di sport e bicicletta!
13.00 KM: Colle di Brondello
Colletta di Brondello
La colletta di Brondello è una salita molto amata dai ciclisti di queste zone. Dal versante della Valle Bronda, oltrepassati gli abitati di Castellar, Pagno e Brondello, la strada sale ripida e tortuosa in particolare negli ultimi quattro chilometri
Affacciandosi tra la vegetazione si scorge il villaggio d'Isasca, nel bel mezzo di una discesa breve ma divertente. Ritornati a valle proseguirete verso Venasca, in Val Varaita, passando per la Colletta di Rossana inizierete l'avvicinamento al Sampeyre con un falsopiano di circa trenta chilometri.
Si apre il sipario, ora che vi siete scaldati, siete pronti per affrontare i dieci giganti alpini!
77.00 KM: Colle di Sampeyre
Colle di Sampeyre
Una salita con un finale in crescendo in una delle valli più remote e selvagge del Nord Italia, il Colle di Sampeyre con i suoi 1348 metri di dislivello in 18 km ha una pendenza media del 7,6%. Ben sette chilometri hanno una pendenza superiore al 9%, una salita dunque da non prendere sottogamba e da affrontare con la dovuta cautela.
Arrivati a San Martino, a quota 1462 metri, mancano 9 chilometri alla sommità: i più difficili, ma senza dubbio i più affascinanti ed emozionanti. Prendete acqua alla fontana che si incontra sul lato destro della strada perché non ne incontrerete altre nella seconda metà dell’ascesa.
124.00 KM: Colle dell'Agnello
Colle dell'Agnello
Il Colle dell'Agnello è una delle più belle salite dell'arco alpino. Dal versante Italiano, da Sampeyre, vi attendono 31 km di ascesa mista, che varia da un leggero falsopiano fino a diventare a tratti salita vera e propria nei pressi di Casteldelfino e di Pontechianale, superato il quale, vi inerpicherete su di una strada bellissima ed altrettanto dura. Gli ultimi dieci chilometri della scalata sono i più impegnativi e toccano pendenze fino al 15%, ma una volta giunti in cima potrete ammirare la Valle del Queyras di fronte a voi dopo esservi lasciati alle spalle la splendida Valle Varaita.
La discesa sarà lunga e rigenerante fino al bivio per Arvieux, ai piedi dell'Izoard.
164.00 KM: Col d'Izoard
Col d'Izoard
Raggiungendo l'Izoard, oltre che alle imprese di grandi ciclisti quali Coppi, Bobet e Bartali, (ai primi due sono stati realizzati due medaglioni commemorativi) resterete impressionati dall'aspetto naturalistico dell'ambiente.
In particolare la Casse Deserte, che si trova in prossimità del colle, un ammasso di ghiaie su cui svettano delle impressionanti rocce dolomitiche erose da fenomeni chimici e naturali donando alla roccia un aspetto frastagliato, fino a polverizzarla in un'enorme distesa di ghiaia.
Siete approdati sulla luna, godetevi un profondo senso di pace prima di ritornare sulla terra,scendendo a Briançon.
241.00 KM: Col de Vars
Col de Vars
Da Eygliers o da Guillestre, si seguono le indicazioni per il Col de Vars, tralasciando le deviazioni per Chateau Queyras. Dopo i primi 3 km abbastanza agevoli, si affrontano 5 km più impegnativi, con pendenze medie dell’8% e qualche strappo fino ad 11%; si sale rapidamente di quota con delle belle vedute panoramiche sulla vallata della Durance.
Terminata la parte più dura, si prosegue verso Sainte Marie de Vars, con un tratto in falsopiano e poi con due brevissime discese. Da Sainte Marie si ricomincia a salire, mai con particolari difficoltà, superando la zona degli impianti sciistici, e quindi risalendo le praterie della parte alta del vallone.
Un ultimo breve tratto di relax nei pressi del Refuge Napoleon e del bel laghetto, quindi iniziano gli ultimi 2 km con pendenze del 6-8% fino a giungere al colle 2109 m.
291.00 KM: Col d'Allos
Col d'Allos
Si sale da Barcelonnette, più precisamente al bivio fra la D908 e la D902. In questo punto ci sono due cartelli divergenti: a destra si sale sul Col d’Allos, a sinistra sul Col de la Cayolle. La strada che porta fino al bivio per Pra Loup è ampia, poi la carreggiata si restringe e ci si addentra tra alberi e rocce. Nei primi 6 chilometri le pendenze oscillano fra il 6% e l’8%. Si attraversa un lungo ponte e sulla sinistra si può vedere la strada sulla quale si transiterà al ritorno, scendendo dal Col de la Cayolle.
A undici chilometri circa dalla cima la salita alza il sipario: si curva a destra e di fronte a voi si erge imperioso un immenso massiccio roccioso, boschi d’alta quota e prati verdi. Il panorama cambia e con sé la bellezza del paesaggio. Per tre-quattro chilometri le pendenze restano intorno al 5% e attraversano un suggestivo bosco nel quale si trova l’unica fontana della salita. Dopo Les Angeliers troverete alcuni tratti con pendenze superiori al 10%, con punte al 13%, ma i tornanti alleggeriranno la vostra ascesa. L'ultima manciata di chilometri le pendenze restano intorno al 7%. Tranne alcuni tratti impegnativi, il Col d’Allos è comunque una salita abbordabile: nell'arco di diciassette chilometri vi è un guadagno di quota di 1108 metri, con una pendenza media del 6%.
La cima è lo spartiacque fra la valle dell’Ubaye e quella del Verdon. La discesa verso Allos, dapprima ricca di tornanti, diventa lineare e si raggiungono alte velocità fino a raggiungere Allos, dov'è consigliabile rifornirsi di acqua e proseguire verso Colmars per imboccare una stradina sulla sinistra ed iniziare la salita al Col des Champs.
325.00 KM: Col des Champs
Col des Champs
La salita al Col des Champs è piuttosto impegnativa: undici chilometri al 7,2% di media. Nei primi otto chilometri si sale all’ombra, un elemento da tenere in considerazione nelle calde giornate estive, saranno pochi i tratti in cui riuscirete a riprendere fiato.
Attraversando un piccolo guado si raggiungono i 2100 metri del Ravin de Marvallon. Una breve discesa e si giunge finalmente al Col des Champs.
361.00 KM: Col de la Cayolle
Col de la Cayolle
La salita al Col de la Cayolle, così come le precedenti all’Allos e al Champs, è scandita da pannelli che indicano la quota e i chilometri che mancano alla vetta. Si tratta di un’indicazione preziosa, specialmente quella sul dislivello mancante. Nonostante la salita inizi a quota 1035 mslm il caldo è intenso. Salendo da Saint Martin d’Entraunes i primi cinque chilometri sono piuttosto facili, mantenendo il 4% di pendenza media.
A Entraunes avrete l'ultima possibilità di riempire la borraccia per affrontare la lunga ascesa. Il tratto più impegnativo dell’ascesa sono i primi 3,5 km dopo l’abitato di Entraunes: le pendenze oscillano fra il 7% e l’8%. Superato il Pont de Garibaldi la salita si alleggerisce per un chilometro per poi riprendere su pendenze superiori al 6,5% fino a Estenc. Superato il Refuge de La Cantonnière si affronta un tornante con pendenze superiori al 10%.
Con i suoi 2326 metri il Col de la Cayolle è più alto sia del Col d’Allos (2247 m) che del Col des Champs (2087 m). Scattate una foto davanti al cippo di pietra che divide le Alpi Marittime dalle Alpi dell’Alta Provenza e poi ristoratevi nella lunga discesa.
422.00 KM: Cime de la Bonette
Cime de la Bonette
Percorrere la strada più alta d'Europa sarà un'esperienza che vi toglierà il fiato. La Cime de la Bonette si erge a 2802 mslm a circa un chilometro dal colle.
Una salita lunga, regolare ed impegnativa. Il paesaggio intorno a voi si trasforma gradualmente, dai boschi alle radure d'alpeggio tra rocce e ruscelletti, ruderi e bergerie. Raggiunto il colle vi toccherà fare un ultimo aspro sforzo ed arrivare alla "Cime", dove dovrete scattare la fotografia per il controllo ed essere orgogliosi di voi.
Siete in cima al mondo, benvenuti sulla Bonette, godetevi lo spettacolo e respirate l'immensità intorno a voi.
Verso ovest potete ammirare il Monviso e verso nord, in lontananza, il Massif des Ecrins con i suoi ghiacciai; la strada poi piega a sinistra aggirando il roccione, spiana ed arriva rapidamente al valico.
482.00 KM: Col de la Lombarde
Col de la Lombarde
La discesa dalla Bonette fino ad Isola è entusiasmante, con punte al 15%, molto aperta e soleggiata, con alcune passaggi davvero vertiginosi e panoramici, specie nel tratto inziale.
Ad Isola (873m) inizia la salita per il Colle della Lombarda: si affronta subito il ripido tratto con pendenza al 12% che presenta i primi 2 tornanti 8 il paese e penetra nella stretta imboccatura del vallone che porta al valico; in questo tratto la strada è piuttosto ampia ed agevole perchè serve da accesso per il centro turistico di Isola 2000.
Da qui ci attendono gli altri 39 tornanti di una strada rimasta ai primordi delle vie di comunicazione, stretta, rude e solitaria, prima di raggiungere il valico. Il passo è una sella ai piedi della Cima della Lombarda (2800m) con ampia vista su entrambi i versanti; vi sorge una lapide a ricordo della costruzione della strada e vi si incontra il piccolo edificio della ex-dogana italiana; nei dintorni sono visibili numerosi resti di fortificazioni risalenti alla seconda guerra mondiale; a breve distanza sorge un rifugio.
La memoria corre al 2016, al giro d’Italia, dove un indiavolato Vincenzo Nibali si giocò proprio su queste strade la carta vincente contro lo spaesato Esteban Chavez, portandosi a casa la Corsa Rosa.
Si scende velocemente fino a Vinadio, da dove è possibile, con una deviazione, raggiungere il santuario di Sant’Anna, il più alto d’Europa. Proseguendo per la discesa si raggiunge Demonte, dove il nostro giro prosegue inerpicandosi sulla Fauniera.
540.00 KM: Colle Fauniera
Colle Fauniera
Il colle Fauniera è un valico alpino che è stato asfaltato solo nell'ultimo ventennio e mette in collegamento la val Grana con il vallone dell'Arma (vallata laterale della valle Stura di Demonte) ed è anche detto colle dei Morti a causa di una sanguinosa battaglia avvenuta tra piemontesi e francesi durante le guerre d'indipendenza. Il colle inoltre è anche collegato alla val Maira tramite una strada che si collega a pochi km dalla vetta tramite il colle delle Esischie.
Entra di diritto tra le più belle e più dure salite alpine piemontesi: bellissimo panorama e pochissimo traffico, a causa della strada molto stretta priva di protezioni laterali.
Salendo dalla Valle Stura, l’ascesa si divide grossolanamente in due parti: impegnativa, ma più discontinua la prima, robusta e regolare la seconda. Particolarmente arcigni gli ultimi dieci chilometri, che coprono un dislivello di 900 metri con una media del 9%. Giunti al colle di Valcavera (2416 m), la strada prosegue a destra per due chilometri circa, con pendenze molto più morbide, fino in vetta.
Maestosi i paesaggi soprattutto negli ultimi quindici chilometri, con ampi prati e guglie rocciose di impareggiabile bellezza.
Totalmente esposta al sole e poco fornita di risorse idriche, l'ultima fontana si trova a dieci chilometri dal colle, ove ad attendervi ci sarà la famosa statua in onore di Marco Pantani. Scendendo verso il Col dell'Eschiche non vi resterà che rientrare da Caraglio verso Saluzzo per concludere la vostra immensa prova.
604.00 KM: Saluzzo - Chiesa di Sant'Agostino
ARRIVO
Via Sant'Agostino, Saluzzo (CN)
Ritornare al punto di partenza dopo un viaggio così impegnativo e d'incantevole bellezza sarà sicuramente un'emozione unica.
Finalmente potete riprendere fiato e godervi la soddisfazione di aver concluso un viaggio eccezionale e non alla portata di tutti.
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