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MASTER AUDAX
06 maggio 2018

ARI NON E' RESPONSABILE DELLE INFORMAZIONI PUBBLICATE SU QUESTA PAGINA, IL CUI CONTENUTO E' AUTONOMAMENTE GESTITO DALL'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO.

RANDONNE CITTA DI BUTTRIO

Distanza

200 Km

Dislivello

1000 - 2000 metri

Tempo massimo

13 ore 30 min

Dove

Buttrio (UD)

Contatti

392 1538706
E-mail

Partenza

08:30

Omologazione

BRM/ACP

200 Km

Servizi

Iscrizioni

dal 01/02/18 al 06/05/18

Quota di iscrizione

Online: 15.00 €
Online Soci ARI: 13.50 €
Il giorno del brevetto: 20.00 €

                                                  FACCIAMO PARTE DEL CIRCUITO GIRORANDO NEL NORDEST 2018


 

PEDALERA' CON NOI FRANCO UN OSPITE SPECIALE DIRETTAMENTE DALLA

RACE ACROSS AMERICA


Franco Micolini RAAM 2015 2016 e 2018

 

 

Sono un ultracycler italiano, ho 53 anni e pratico sport da sempre. Alcuni milestone della mia carriera ciclistica sono:

 



 

  • 2016,   4° di categoria e 13° assoluto alla Race Across America, 5000km, 40.000 D+

  • 2016,   2° di categoria e 10° assoluto alla Race Across Italy Ultracycling, 826km, 9000 D+

  • 2015,   Prima partecipazione Race Across America, did not finish. 4.100km percorsi

  • 2015,   4° categoria e 10° assoluto alla Race Across Italy Ultracycling 810km, 12.000 D+

  • 2014,   3° di categoria Swiss cycling marathon

  • 2011,   2° di categoria Tour Blanc (Giro del Monte Bianco)

  • 2007,   1° italiano, Paris-Brest-Paris

     

 

Come ogni ultracycler, anche io avevo un sogno, quello di partecipare alla Race Across America (RAAM), la gara Coast to Coast degli Stati Uniti d’America, da sempre un viaggio mitico. Per tutti noi ciclisti la RAAM rappresenta un’avventura carica di fascino e suggestione, ma per noi dell'ultracycling è una sfida ai limiti dell’impossibile: 5.000 chilometri in bicicletta, da Oceanside (California) ad Annapolis (Maryland), 40.000 D+, da terminare entro 12 giorni.

 

Quest'anno partecipero' alla 1° RANDONNE' CITTA' DI BUTTRIO in programma il 6 maggio

 

organizzata dai miei amici del G.S. CICLISMO BUTTRIO dove pedalero' in questo splendido percorso che uso molto spesso quando mi alleno e lo percorro anche due volte nello stesso giorno.

 

Sono posti meravigliosi ve lo assicuro, quindi venite vi aspetto cosi' ci scambiamo anche due chiacchere... a presto FRANCO MICOLINI.

               


REGOLAMENTO

 

Al brevetto randonnèe possono partecipare i Cicloamatori regolarmente  tesserati presso F.C.I. o presso gli enti di Pomozione Sportiva riconosciuta  dal Coni che garantiscono le prescritte coperture assicurative e il pieno  rispetto del principio di reciprocità nei confronti di tesserati F.C.I. ed in  possesso di valida certificazione medica di idoneità all’attività agonistica.
Sono ammessi tutti coloro che, nel giorno in cui si svolge il brevetto randonnèe abbiano compiuto il 18 anno e non abbiano superato il 75° anno di età.
All’atto dell’iscrizione è fatto altresì obbligo di compilare la ‘’Liberatoria di  responsabilità per Brevetto Randonnèe’’, e consegnarla alla società  organizzatrice.
Sono ammessi tutti i tipi di bicicletta con trasmissione a catena purchè mossi dalla sola forza muscolare.


L’iscrizione può essere effettuata entro VENERDI' 27 aprile 2018 con  versamento sul CCP n.40027740 intestato a GS Ciclismo Buttrio, Via Cividale 21, 33042 BUTTRIO (UD), oppure tramite Bonifico Bancario sul conto
-
IBAN: IT83 B086 3163 6900 0000 0795 364
- SWIFT: RUAMIT22XXX
(BancaTER  filiale di BUTTRIO tel. 0432 673535)
intestato a: A.S.D - G.S. Ciclismo Buttrio, via Cividale 21 33042 - Buttrio.
Indicando la causale: 1a Randonnèe città di Buttrio‘’
Per i ciclisti dotati dei requisiti necessari sarà possibile iscriversi direttamente a Buttrio presso la segreteria nel pomeriggio di Sabato 5 maggio dalle ore 18.oo alle 20.oo o direttamente il giorno della manifestazione.
COSTI:
> Iscrivendosi entro MERCOLEDI 2 MAGGIO 2018
€. 15.00
> Iscrivendosi SABATO 5 maggio 2018
€. 18.00
> Iscrivendosi DOMENICA 6 maggio 2018
€. 20.00


RICHIESTA TESSERA GIORNALIERA ACSI

 

Chi ha la necessità di sottoscrivere una tessera giornaliera per partecipare alla manifestazione dovrà seguire le regole che l'ACSI ha indicato:

 

  • Scaricare e Compilare il modulo ed inviarlo alla ASD CICLISMO BUTTRIO (fax. 0432 720205) entro le ore 12.oo di giovedì 3 maggio

  • ISCRIZIONE: -Presentarsi al mattino del 6 maggio, per tempo debito, con: il modulo di RICHIESTA TESSERA GIORNALIERA e DICHIARAZIONE ETICA e LIBERATORIA (in originale) compilati e firmati in ogni parte. Vi sarà richiesto anche un documento di riconoscimento personale (Carta di Identità o Patente)

  • Allegare il CERTIFICATO MEDICO per ATTIVITA' AGONISTICA

  • La tessera giornaliera ha un costo di € 10.00

  • L'Iscrizione completa costerà quindi € 30.00 (sul sito ciclismobuttrio.org dettagli e modulo da scaricare)


  OBBLIGHI
Ogni ciclista partecipante, essendo a conoscenza che le strade percorse non sono presidiate dalla ASD organizzatrice, deve considerarsi in libera escursione personale, ha l’obbligo del casco protettivo e del rispetto del Codice della Strada nonché, ove  presenti, deve utilizzare le piste ciclabili. Per la circolazione notturna, o in casi in cui la  visibilità non sia sufficiente e soddisfacente, la bicicletta appartenente al ciclista deve  essere fornita di un sistema di illuminazione ed il ciclista deve adeguarsi al codice della
strada con adeguati presidi per la visibilità. Ogni ciclista deve provvedere personalmente a tutto quanto è necessario per il completamento del brevetto randonnèe e, fatta eccezione per i punti in cui è situato il controllo, è vietata lungo il  percorso qualunque forma di assistenza prestata da persone al seguito del ciclista e finalizzata a consentire il regolare proseguio della prova.
Per quanto non contemplato si rimanda al regolamento Audax.
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI
Per motivi organizzativi o di forza maggiore la società organizzatrice si riserva la facoltà di integrare o modificare il presente regolamento e il percorso di gara.

 

INFO PERCORSO -  1a Randonnèe Città di Buttrio  (ulteriori info in aggiornamento)

 

Il via sarà dato da BUTTRIO e si affronterà subito una breve salitella per raggiungere il Montecristo da dove si può già allietarsi per il meraviglioso colpo d'occhio con un 360° sul Friuli. Nei primi chilometri, dopo aver abbandonato la collina che sovrasta l'abitato di Buttrio si punterà verso Orsaria e Premariacco per raggiungere Moimacco ed in successione su strade scarsamente trafficate, Ziracco, Ronchis, Ravosa e Savorgnano del Torre. Seguendo la strada della "Motta" si arriverà a Nimis sovrastato dal monte Bernadia con ai suoi piedi i famosi vigneti del Ramandolo che si inerpicano lungo i costoni del monte. Seguendo la SR 356 si giugerà a Tarcento. Qui la pianura si confonde con le prime avanguardie delle Alpi Giulie ed il percorso della 1a randonnèe Citta di Buttrio seguirà questo contorno fino a Gemona del Friuli superando prima i centri abitati di Billerio, Magnano in Riviera e Artegna. Si arriverà nella parte alta di Gemona ed il percorso prevede di scendere subito a sinistra verso la parte bassa della cittadina simbolo del disastroso terremoto che nel 1976 colpi la terra friulana.  Era proprio la sera del 6 maggio quando "l'orcolat" si manifestò con estrema violenza causando quasi mille vittime.  Da Gemona mancheranno oramai pochi chilometri per raggiungere il primo obbiettivo della giornata con il giro di boa sul Forte di Osoppo dove l'organizzazione del Ciclismo Buttrio aspetterà il passaggio dei randoneti per il ristoro ed il controllo. Per raggiungere il Forte dal centro di Osoppo si dovrà pedalare per circa 1 km in salita con una pendenza media del 5%.

 

Da Osoppo si punterà verso la zona collinare di Buia e Treppo Grande, Treppo Piccolo, Raspano, Martinazzo, Montegnacco e Tricesimo. Dopo aver attraversato Vergnacco il percorso prevede il ritorno a Savorgnano del Torre da dove però, stavolta, si punterà su Primulacco. Poi verso Marsure, Povoletto, Grions del Torre e Remanzacco. Ancora una decina di chilometri e si giungerà a Buttrio dove si potrà decidere di fermarsi o continuare per la seconda parte del percorso.

 

Chi continuerà dovrà puntare in direzione nord verso l'abitato di Orsaria per attraversare il fiume Natisone; in centro al paese si prenderà, da affrontatre con velocità adeguata, la breve ma repentina discesa verso il ponte. Raggiunta l'altra sponda nell'abitato di Leproso si svolterà a sinistra verso Firmano. Sfruttando il tracciato di una pista ciclabile si raggiunge l'abitato  sud est di Cividale del Friuli in località Carraria. Lasciando sulla destra la salita per Castelmonte la direzione sarà quella di  Ponte San Quirino ed Azzida. Una breve discesa raccorda la strada verso la vallata che termina a Savogna dove i chilometri percorsi saranno 132. Appena superato il paese si inizierà a salire verso Cepletischis che si raggiungerà dopo aver superato alcuni tornanti con pendenze discrete. Da Cepletischis  si ridiscenderà per un breve tratto prima di iniziare la salità, pedalabile, che terminerà poco prima dell'abitato di Livek; a metà salita circa si passerà il confine di stato tra ITALIA e SLOVENIA. ATTENZIONE non vi è nessun controllo ma in Slovenia è OBBLIGATORIO avere un documento di identità valido per l'espatrio quindi CARTA di IDENTITA' o PASSAPORTO (non riconoscono altri documenti); nell'eventualità non avere un documento significa incorrere in una possibile sanzione che potrebbe superare i 150 €uro. La posizione geografica di Livek è invidiabile con una meravigliosa vista verso il gruppo del Canin ed i monte nero. Si salirà ancora per raggiungere Livske Ravne e il passo sul monte Kolovrat dove è situato il gazebo sloveno dell'organizzazione turistica della valle dell'Isonzo. lo sguardo è sicuramente affascinato dal panorama dei monti e della sottostante valle dell’Isonzo con i centri abitati di Tolmino e Caporetto. Sul Kolovrat, proprio dove la Randonnèe transita, nell’ottobre del 1917 si scrisse la storia d’Italia con i sanguinosi scontri armati tra le truppe italiane ed austriache che si conclusero con la disfatta di Caporetto. ( Nella foto Caporetto ed il gruppo del Canin visto dal Kolovrat )

 

Raggiunto il punto più alto del percorso si inizierà a scendere in direzione ITALIA al Rifugio Solarie dove l'organizzazione avrà predisposto ristoro e controllo. Si ripartirà puntando nuovamente, per un brevissimo tratto in salita, verso la Slovenia. Usufruendo di una strada asfaltata da pochissimo si scenderà verso Vogrinki, Srednie, Kambresko e Lig. A Lig si svolterà a destra iniziando la più marcata discesa verso il fondo valle dello Judrio dove si varcherà definitivamente il confine per rientrare in territorio italiano in località Molin Vecchio.

 

Sono una decina i chilometri di leggera ma continua discesa fino a Prepotto dove sarà attraversata la zona del "Bosco Romagno" per sbucare a Spessa tra i vigneti del Collio.  Si arriverà poi ad Ipplis per dirigere verso Leproso dove questa volta si dovrà affrontare in salita l'erta del Natisone. La brevissima ma intensa salita dal ponte alla piazza di Orsaria sarà veramente l'ultima difficolta della 1a randonnèe Citta di Buttrio che si concluderà a BUTTRIO dopo 200 km.


 

Notizie sui luoghi Attraversati dalla 1a Randonnèe Città di Buttrio

 

 

 

BUTTRIO: Le sue origini si perdono negli anni compresi tra l'800 ed il 900ma è certo che nel corso della storia la vita dei suoi abitanti fu turbata da diverse invasioni barbariche prima e dalle guerre tra le nobiltà feudali poi. Impreziosita da alcune splendide ville del XVII e XVIII sec., Buttrio è oggi un importante centro economico sulla direttrice Udine - Gorizia. Sulle sue colline, la viticoltura occupa da sempre un ruolo di primissimo piano tanto che il vino è ancora oggi il prodotto di maggior immagine. Su queste terre, il cui clima risente già della vicinanza del mare, tutte le varietà esprimono al meglio le loro caratteristiche di tipicità.

 

   

 

NIMIS: Storia ed ambiente tra i più belli in Friuli conferiscono particolare fascino a Nimis e alle sue frazioni e borghi, offrendo al turista svariate possibilità di friure delle bellezze naturali incontaminate e di una speciale ospitalità enogastronomica, vanto dell'area pedemontana.  Irrinunciabile e particolare attrazione i vigneti adagiati alle pendici del  Bernadia, dove abili viticoltori producono il pregiato vino Ramandolo, che potrà essere gustato all'ombra dell'omonima storica chiesetta.

 

 

 

TARCENTO: Posizionata in maniera invidiabile a breve distanza da Udine, aperta alla pianura, ma climaticamente riparata dagli spalti boscosi alle sue spalle, Tarcento fu tra fine '800 e inizi '900 luogo di residenza estiva dei più facoltosi abitanti della città. La dizione "Perla del Friuli" testimonia della gradevolezza di un ambiente molto curato e mantenuto mentre quella più recente di "Città dell'acqua e del fuoco" vuole invece valorizzare il bacino del Torre e la tradizione divinatoria del Pignarul grand; il falò che si accende il 6 gennaio.

 

 

 

GEMONA DEL FRIULI: Gemona conserva le tracce di numerose popolazioni e culture che l'hanno attraversata e trasformata nei secoli sin dalla preistoria. La ricchezza di cultura e identità che ne deriva è patrimonio di tutti i cittadini e si trova espressa in monumenti e iniziative. Dopo le invasioni ungariche, lo sviluppo urbano riprese con l'inizio del dominio degli Ottoni in Friuli e tramite l'opera ricostruttrice dei Patriarchi di Aquileia, Gemona divenne uno dei maggiori centri del patriarcato. Gemona si trasformò da arimannia longobarda in feudo ministeriale nel XI secolo per divenire libera Comunità con statuti propri della metà del XII sec. Il Patriarca mantenne però il diritto di nomina del Capitano e di imposte sulle attività commerciali. Nel 1184 il Patriarca Gotofredo ottenne dall'imperatore Barbarossa di costituire il mercato a Gemona: non si dovevano tenere altri commerci pubblici né a monte, tra Montecroce e Pontebba, né a valle di Gemona per un miglio. L'atto comprova lo sviluppo raggiunto dalla cittadina, in grado di garantire lo svolgersi di regolari contrattazioni, con banchi e botteghe e di una serie di attività esercitate da artigiani, carratori, maniscalchi, albergatori.  Verso la metà del sec. XIII il patriarca fece concessione alla stessa del diritto del "Niederlech" dal tedesco Niederlegung (scaricamento), dazio di deposito forzato in virtù del quale le merci provenienti dalla Carinzia per Venezia e viceversa dovevano sostare per un giorno e una notte, essere scaricate, bollate e ricaricate su nuovi carri. Il terremoto del 1348 distrusse più di metà delle case assieme al campanile del duomo.Durante il Trecento Gemona conobbe il massimo del suo splendore, andò arricchendosi di nuove chiese e palazzi, tanto che nel 1337 poté consacrare l'ampliamento del duomo e le nuova chiesa di S. Giovanni. Nel 1420 Gemona passò a far parte della repubblica veneta, mantenendo intatti i suoi antichi diritti e privilegi. Da questo momento, però, la cittadina iniziò il suo lento decadimento a causa di una serie di pestilenze e alluvioni e per la deviazione dei traffici commerciali per altre vie e unitamente al perdurare dello stato di guerra fra la Repubblica Veneta e gli Arciduchi d'Austria. Nel 1797, con l'arrivo dei francesi di Napoleone, Gemona fu annessa alla Repubblica Cisalpina e, in seguito al trattato di Campoformido (17 ottobre 1797), passò nel 1798 sotto l'impero austro-ungarico. Nel 1805, aggregata dai francesi al Regno italico, divenne capoluogo del quarto distretto amministrativo della Provincia del Friuli, comprendente Tarcento ed il Canal del Ferro. Nel 1813 ritornarono gli austriaci e nel 1815 fu annessa al Regno lombardo-veneto trascorrendo un breve periodo di vita politica autonoma durante i moti insurrezionali del 1848.Nel 1866, con voto plebiscitario, entrò a far parte del Regno d'Italia. Nel secolo presente la cittadina subì ben due invasioni tedesche: quella del 1917-18 e quella del 1943-45.Nel 1944-45, subì pure l'invasione dei Cosacchi. Nel marzo del 1945 la zona della stazione ferroviaria fu devastata da un massiccio bombardamento aereo anglo-americano.  I catastrofici terremoti del 6 maggio e del 15 settembre 1976, la rasero quasi del tutto al suolo. Ora Gemona si presenta al visitatore completamente ricostruita negli edifici e ricostituita nelle attività sociali, economiche e nella valorizzazione del patrimonio culturale.

 

       OSOPPO: Abitata probabilmente già dai celti, acquistò una certa rilevanza strategica, per via della sua ubicazione nei pressi di importanti strade romane. Il toponimo, che in epoca tardo-antica assunse la forma di Osoppo, sembra di probabile radice celtico-carnica “OS-HOP” luogo di alta osservazione atto a dare avviso. Trasformata in un luogo fortificato con la costruzione di una torre sul colle che sovrasta l’abitato, fu invasa dai barbari dopo la caduta dell’impero romano, riuscendo però a resistere alle incursioni degli Avari. Possedimento, sul finire del secolo XI, dell’abbazia di Sesto al Reghena, entrò poi a far parte delle proprietà del patriarcato di Aquileia che, verso la metà del Duecento, ne concesse l’investitura feudale a una nobile famiglia del luogo. Assegnata nel secolo successivo ai Savorgnan, nel 1420 passò sotto la dominazione della Repubblica Veneta, che rafforzò le fortificazioni sul colle, facendone il suo baluardo difensivo settentrionale.Più volte assediata, fu occupata alternativamente da francesi, russi e austriaci. Durante la breve parentesi napoleonica nel 1807 fu donato a Napoleone lo stendardo strappato alle truppe asburgiche da Gerolamo Savorgnan. Passato nuovamente all’Austria, Osoppo divenne sede di guarnigione fissa ed attrezzata con caserme, magazzini e depositi armi.Durante i moti risorgimentali del 1848 resistette, eroicamente per sette mesi agli assalti delle forze nemiche e al momento della resa ebbe l’onore delle armi dallo stesso avversario nella piazza del paese, al suono dell’inno imperiale asburgico. Per questa strenue difesa il gonfalone del Comune fu decorato della medaglia d’oro al valor militare. Osoppo fu sede di un presidio militare italiano nel primo conflitto mondiale.Fu occupato nel 1943 dalle forze germaniche del III Reich e questo le costò pesanti bombardamenti aerei. Durante la guerra di liberazione diede nome ai gruppi partigiani cattolici. Il terremoto del 1976  distrusse quasi totalmente il paese, tuttavia l’impegno dei cittadini, unitamente a quello degli industriali e delle forze politiche, ha compiuto il miracolo della ricostruzione.

 

 

 

BUIA: è incastonata come una pietra preziosa entro un semicerchio di colline moreniche la cui origine risale al periodo del ritiro dei ghiacciai che fecero emergere alcuni spuntoni di marne e conglometrati. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di diversi rilievi ed è attraversato da diversi corsi d'acqua. Di interesse particolare la Pieve di San Lorenzo in monte, i resti del castello, e il museo d'Arte della medaglia e della città di Buia

 

 

 

TRICESIMO: come attestano i documenti Tricesimo fu in età romana una mansio, stazione con locanda e servizio di cambio di cavalli, sulla via Julia Augusta che collegava l'importante città di Aquileia alla provincia del Norico; la stazione era ad tricesimun lapidem - ossia "al trentesimo chilometro - da Aquileia e da questo il paese deriva il suo nome. Sul territorio ancora presenti tracce di età Longobarda. Posto in luogo strategico fu sede di castadi alle dipendenze del Patriarca di Aquileia. Fu oggetto di lunghe contese da parte dei feudatari locali e subì anche devastazioni a seguito delle scorrerie dei turchi. Più recentemente fu teatro di episodi di ribellione antiasburgica.

 

 

 

POVOLETTO: Sorge nel centro di un paesaggio silenzioso e riposante, lontano dalle vie di grande traffico. I piccoli borghi sono addossati alle fertili colline a setentrione mentre a sud rincorrono in pianura i tanti corsi d'acqua che vanno a dispedersi nel torrente Torre.

 

 

 

CIVIDALE DEL FRIULI: è indiscutibilmente la capitale storica e culturale dei "Colli Orientali del Friuli". I primi insediamenti risalgono probabilmente al periodo neolittico ma è con l'occupazione romana che diventa quel crocevia di culture latine, germaniche e slave che lo rendono ancor oggi una delle mete fondamentali del turismo della regione. La città, ai tempi dei romani, era chiamata Forum Iulii. La tradizione la indica come fondata da Giulio Cesare. Il toponimo "Forum Iulii" potrebbe, invece, aver avuto origine dalla gens Iulia, che ha lasciato nella zona diverse altre testimonianze nei nomi attribuiti ai luoghi della regione. Tra il VII e l'VIII secolo venne chiamata Civitas Forum Iulii. Alla fine dell'VIII secolo Paolo Diacono la citava come Civitas vel Castrum Foroiulianum. Nel X secolo, essendo allocata nella parte orientale del regno di Lotario, cominciò a chiamarsi Civitas Austriae. Abbreviando il nome ufficiale, la popolazione la denominò Civitate,  Da qualche anno sito universale dell'UNESCO il centro storico sorge sulle ripide rive del fiume Natisone e custodisce cimeli archeologici e architettonici di incredibile bellezza.

 

 

 

 

 

MONTE KOLOVRAT: una cresta erbosa, tra le valli del Natisone e quella dell'Isonzo, dalla forma vagamente a fuso che le è valsa il toponimo Kolovrat, (da kolo-vort indicante il movimento della ruota), ovvero filatoio, un tempo abituale strumento per le donne delle famiglie contadine. Questa dorsale,così domestica nel nome e accattivante nelle caratteristiche ambientali è stata parte del fronte meridionale della Grande guerra e teatro di uno degli eventi più drammatici e noti. Quello che è conosciuto dalla storiografia internazionale con il nome di XII battaglia dell'Isonzo ma che per gli italiani è legato alla conca del paese dominato dal Kolovrat: Caporetto!

 

 

 

PREPOTTO: seppur piccolo centro a ridosso del confine con la Slovenia, possiede una certa fama per due particolarità. La prima il santuario mariano di Castelmonte che si erge a quota 618 e dal quale è possibile osservare gran parte della pianura friulana. La seconda è la paternità di un vino rosso, decisamente particolare, chiamato Schioppettino. Per gli appassionati ottimi anche la Ribolla Gialla e il Picolit prodotti in particolare nel piccolo cru denominato "Cialla".


MODALITÀ ISCRIZIONI ON-LINE del ciclista

 

Socio ARI

Il ciclista socio ARI, dopo essersi "loggato" viene riconosciuto dal server ARI che verifica che la data della visita medica depositata in DataHealth sia valida nella data del Brevetto (se fosse scaduta gli chiede di aggiornarla) e gli permette di iscriversi immediatamente, senza dover inserire i propri dati, procedendo al pagamento della quota di iscrizione scontata.


Non socio ARI

ARI e gli Organizzatori associati utilizzano il servizio DataHealth per la verifica e l’archiviazione dei certificati medici. 

Il sistema, prima di aprire la scheda iscrizioni chiede di inserire il proprio CODICE FISCALE per verificare su DataHealth se sei registrato e hai la visita medica valida. Si presentano perciò due casi:

- IL SISTEMA TROVA VISITA MEDICA VALIDA su DH Sei certificato perché a suo tempo hai già fatto la procedura di inserimento in DataHealth per un precedente Brevetto ARI o per una GF che lo aveva richiesto. Quindi PUOI PROCEDERE > si apre la scheda iscrizioni da compilare.

IL SISTEMA NON TROVA LA VISITA MEDICA VALIDA > NON sei certificato in DataHealth.
Per iscriverti ONLINE a questo o ad altri brevetti ARI.

  • dovrai registrarti e depositare il tuo certificato medico di idoneità in DataHealth con pagamento del costo servizio a DataHealth.
  • oppure potrai decidere di diventare socio ARI (la procedura richiede un paio di giorni, vedi modalità e opportunità a questo link. In questo caso il costo del servizio è scontato (1,50 euro + IVA), mentre è gratuito per coloro che sono tesserati per una ASD affiliata a FCI o agli enti che hanno la convenzione con Datahealth.) 

Resta comunque la possibilità di iscriverti sul posto portando la visita se l’organizzatore accetta questa modalità. 

Dopo aver caricato, comunque, la propria visita medica valida sul portale DataHealth, e e aver ricevuto da questi conferma di validazione (solitamente entro 24 ore) il Ciclista, rientrando nella scheda iscrizioni, POTRÀ PROCEDERE ALL’ISCRIZIONE: inserito il proprio codice fiscale, il server ARI verifica in DataHealth e a validazione avvenuta apre la scheda iscrizioni da compilare.

NOTE:

- I certificati ritenuti validi per legge per partecipare ad un BREVETTO Randonnée (distanze superiori a 70km o con dislivello medio superiore all 1% o con salite superiori al 6%) sono: CERTIFICATO MEDICO AGONISTICO PER IL CICLISMO (per tesserati a società sportive) oppure CERTIFICATO MEDICO PER ATTIVITÀ AD ELEVATO IMPEGNO CARDIOVASCOLARE (per i non tesserati ad una società sportiva riconosciuta dal CONI)

- Ovviamente, una volta caricato il proprio certificato medico su DataHealth non è più necessario ripetere la procedura per l’iscrizione ad altri Brevetti ARI.

- DATAHEALTH ha 24 ore (max 48h) per validare il certificato, quindi il ciclista resterà evidenziato nell’elenco iscritti come "ATTESA DI VALIDAZIONE" fintanto che il server ARI non riceve anche questa conferma.

- Il ciclista che si registra in DataHealth riceve, insieme alla mail di conferma di validazione del suo certificato, il QRcode contenente tutti i dati del certificato e l’attestazione di avvenuta validazione da parte di DataHealth. (vedi dettaglio)  Pertanto, qualsiasi organizzatore che utilizza il servizio DH con un semplice smartphone dotato di lettore di QRcode può verificare il possesso del requisito previsto.

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