ARI NON E' RESPONSABILE DELLE INFORMAZIONI PUBBLICATE SU QUESTA PAGINA, IL CUI CONTENUTO E' AUTONOMAMENTE GESTITO DALL'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO. Rando delle Valli parmensi e dei castelli del DucatoDistanza 200 Km Dislivello 2000 - 3000 metri Tempo massimo 13 ore 30 min Dove Parma (PR) Contatti 347 6521683 Partenza 07:30 - 08:30 Omologazione BRM/ACP 200 Km Servizi Iscrizioni dal 01/01/16 al 18/03/16 Quota di iscrizione Online: 10.00 €
Benvenuti alla 4^ edizione della Randonnée delle Valli Parmensi "Brevetto dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza"
Dopo una veloce uscita dalla città, il primo castello che i randonneur incontreranno sul percorso della “Valli Parmensi”anche sede del primo controllo è l’elegante maniero di Montechiarugolo, l’antica Montis Clariculi, di cui troviamo le prime notizie negli statuti parmigiani nel 1255. Possesso dei Sanvitale fino all’inizio del XIV secolo per poi passare ai Da Correggio, dall’inizio del 400 è legato alla famiglia dei Torelli cui deve il maggior splendore. La torre è la parte più antica, mentre sono successivi gli ampliamenti e le trasformazioni in elegante dimora signorile con la notevole loggia che guarda la Val d’Enza. All’interno è visibile il ciclo di affreschi cinquecenteschi a decorazione degli appartamenti signorili opera di Innocenzo Martini. Oggi il castello è proprietà privata, ma visitabile. A Montechiarugolo si lega la vicenda di Bema, giovane fanciulla nata verso la fine del Cinquecento, buona, bellissima e dotata di poteri magici di indovina. Prevedendone la drammatica conclusione, rinuncia all’amore, corrisposto, di Pio Torelli, il quale morirà per mano di Ranuccio Farnese che temeva una congiura. Bema, disperata per la morte di Pio, si rifugia in una piccola casa nei pressi del castello, occupandosi di dare aiuto a poveri e bisognosi. Questa è dunque la storia della buona e bella fata Bema che, dalla morte ad oggi, torna a manifestarsi nel castello il 19 maggio di ogni anno per piangere il suo amore perduto così tragicamente. Dopo pochi chilometri di percorso vallonato su stradine secondarie si arriverà in Val Parma al cospetto del magnifico castello di Torrechiara, e si salirà fino all’ingresso di uno dei più bei castelli italiani. Il nome deriva non dal colore delle torri, bensì dalle colture principali della zona in età medievale: uva ed olive necessitavano di torchi per produrre le loro preziose spremiture, appunto torclaria… Il Castello fu costruito tra il 1448 e il 1460 dal Signore Pier Maria Rossi e la sua funzione difensiva è attestata da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari. Importante anche la destinazione residenziale del maniero, provata dalla ricchezza degli affreschi e dei locali interni. Il castello è visitabile e spesso al centro di iniziative ed avvenimenti. Straordinaria la “Camera d'Oro” con gli affreschi attribuiti a Benedetto Bembo, che celebrano la delicata storia d'amore tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e la potenza del casato attraverso la raffigurazione di tutti i castelli del feudo. A Torrechiara è posto il secondo controllo e il primo ristoro all'interno della Cantina del Borgo. Svalicando dalla Val Parma alla Val Baganza si scende al cospetto del castello di Felino. Attestato dall’890, il fortilizio stato è ampliato e rimaneggiato nei secoli seguenti. Raggiunge il massimo splendore alla metà del XIV secolo sotto il dominio della famiglia dei Rossi. Nel 1483 è conquistato da Ludovico il Moro che ne fa spianare le strutture fortificate. Ricostruito passa sotto il dominio delle famiglie Pallavicino, Sforza, Farnese che ne completano la trasformazione in sontuosa residenza. Si conserva comunque il fossato, quattro torrioni angolari ed un bel cortile interno. Oggi, dopo un lungo restauro è sede prestigiosa per banchetti, mostre e convegni. Nei sotterranei è in allestimento il Museo del Salame, prodotto sopraffino della zona, che già nel 1822 Maria Luigia, moglie di Napoleone, annotò nell’editto che istituiva il mercato di Felino.
Sull’altra sponda della vallata si adagia la rocca di Sala Baganza: il castellum de Sala, come era chiamato il torrione attestato già dal 1142, nel corso degli anni viene trasformato in una elegante dimora nobiliare. Nel 1477 Giberto III Sanvitale ottiene dal duca di Milano Gian Galeazzo Sforza l'autorizzazione ad ampliare il suo palatium e di eseguirvi importanti opere difensive, tra cui la costruzione di un ampio fossato perimetrale, che trasformano la Rocca in una possente fortezza. Il giardino storico ai piedi della Rocca, detto Giardino del Melograno, con al centro un'ampia vasca circolare, è stato recentemente restaurato secondo l'impianto originale settecentesco. Nelle suggestive cantine e nell'ex ghiacciaia della Rocca Sanvitale è stato allestito il Museo del vino, un percorso espositivo e sensoriale dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura. Dopo aver percorso il parco dei Boschi di Carrega,chi sceglierà il percorso corto potrà tornare a Parma,mentre i randonneur proseguiranno per Fornovo e imboccata la Val Ceno si transita al cospetto del castello di Varano de’Melegari, menzionato per la prima volta nella Cronaca Pallavicina del 1087 come patrimonio ereditato da Uberto Pallavicino, nipote di Adalberto. Altri documenti riferiscono la sua costruzione nel 1208 su un edificio preesistente dell’XI secolo. Il suo aspetto attuale è riferibile al 400, quando l’architettura militare si alle nuove esigenze belliche dettate dallo sviluppo dell’artiglieria. Come in tutti castelli, anche a Varano si cela un tesoro, la statua di un vitello d’oro massiccio forgiata dalla ricca famiglia Levacher, proprietaria del Castello dal 1905, ad immagine dello stemma della casata. I tentativi di ricerca del vitello avrebbero comportato la rimozione di alcuni camini e l’apertura del varco nella parete interna della prigione! Proprio di fronte al castello inizierà la docile salita di MonteSalso dove sarà posto il terzo controllo e il ristoro. Scendendo in Val Stirone si arriva a Vigoleno, splendido esempio di borgo fortificato completamente restaurato. La sua fondazione risale al X secolo ma la prima data documentata è il 1141 quando era avamposto, sulla strada per Parma, del Comune di Piacenza. Il possesso passò per molte mani, principalmente fu della famiglia Scotti, poi vide i Pallavicino, i Farnese, e venne più volte distrutto e ricostruito. Nel 1922 la principessa Ruspoli Gramont lo fece restaurare e ne fece sede di incontri mondani, passarono tra le sue mura Gabriele D'Annunzio, l'attore Douglas Fairbanks, Max Ernst, e tanti altri. Nei primi anni 80 fu teatro di parte delle riprese del film Lady Hawke con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. A Vigoleno all'interno del borgo,pressa la Taverna del Borgo sarà posto il 4 controllo. Risalita verso Vernasca e pochi chilometri in leggera discesa ed ecco la secca risalita tra le stradine acciottolate di Castell’Arquato. Le prime notizie sono dell'VIII secolo con un nobile e potente Signore nomato Magno che fa edificare il castello a base quadrata e una chiesa. Diviene successivamente luogo di possesso e residenza del Vescovo di Piacenza con governo autonomo dalla città stessa. Dal 1290 è sede della signoria degli Scotti, alleati dei Visconti di Milano. Sotto il dominio degli Scotti Castell'Arquato acquista prestigio politico e si arricchisce di molte delle costruzioni che si possono ammirare ancora oggi, tra cui il Palazzo di Giustizia, nucleo di quello che oggi è il Palazzo del Duca e il Palazzo del Podestà. Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito modifiche degne di nota sino agli anni '50. Il cinquecentesco Torrione Farnese attualmente è sede della “Scuola d'Arme Gens Innominabilis” che si dedica allo studio e alla pratica delle tecniche di combattimento medievali. Il secondo piano è arredato come una sala riunioni-conviviale di cavalieri. In piazza,presso la Taverna del Falconiere vi sarà il quinto controllo. Rientrando in territorio parmense un’altra “simpatica salitella sassosa” vi porta sotto al rivellino del castello di Scipione. Costruito nel secolo XI dai marchesi Pallavicino, al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini, subì diversi attacchi dai piacentini e successivamente, nel corso del 400, dalle famiglie guelfe Rossi, da Correggio e Terzi. Il castello venne persino utilizzato durante la II guerra mondiale, come campo di concentramento arrivando a contenere fino a 170 prigionieri. Dopo l'8 settembre 1943 divenne un campo di smistamento prima della deportazione definitiva verso lager nazisti in Germania. Il castello di Scipione ebbe una grande importanza, in particolare nel Medioevo, per effetto della posizione strategica a difesa dei numerosi pozzi di sale, di cui i marchesi Pallavicino erano i maggiori produttori e i più potenti controllori ed arbitri del mercato. Il sale, elemento indispensabile per la conservazione del cibo, fino al moderno utilizzo delle tecniche di refrigerazione, è stato per millenni una delle merci più ricercate e preziose. Il castello di Scipione viene nominato anche come il "castello del sale". La biglietteria del castello vi attenderà per il sesto controllo. Dopo aver attraversato Salsomaggiore Terme e Tabiano, vi sarà l'ultima asperità di giornata per raggiungere il castello di Tabiano, opera difensiva dei Pallavicino databile al XI secolo. È certa la presenza di una possente fortezza agli inizi del XII secolo, in cui Delfino Pallavicino resiste per ben due anni agli assalti dei Piacentini. Dopo un periodo di decadenza la località torna ad essere un importante fortilizio alla metà del XIV secolo quando è donato ai marchesi di Scipione a riconoscenza dell’aiuto prestato ai Pallavicino nella lotta contro Parma. Assediato persino dagli Spagnoli nel corso della Guerra dei 30 Anni, Tabiano viene pian piano abbandonato fino al recupero da parte della famiglia Corazza, che lo acquisisce alla metà dell’800 ed ancora lo detiene. Oggi Tabiano Castello ed il suo borgo sono un favoloso resort di lusso con piscine, sale meeting e centro benessere… Lontanissimi i tempi di battaglie ed assedi! Il settimo controllo e il ristoro saranno posti poco dopo il castello e restano le ultime pedalate per rientrare a Parma a conquistare il meritato brevetto… MODALITÀ ISCRIZIONI ON-LINE del ciclistaSocio ARIIl ciclista socio ARI, dopo essersi "loggato" viene riconosciuto dal server ARI che verifica che la data della visita medica depositata in DataHealth sia valida nella data del Brevetto (se fosse scaduta gli chiede di aggiornarla) e gli permette di iscriversi immediatamente, senza dover inserire i propri dati, procedendo al pagamento della quota di iscrizione scontata. Non socio ARIARI e gli Organizzatori associati utilizzano il servizio DataHealth per la verifica e l’archiviazione dei certificati medici. Il sistema, prima di aprire la scheda iscrizioni chiede di inserire il proprio CODICE FISCALE per verificare su DataHealth se sei registrato e hai la visita medica valida. Si presentano perciò due casi: - IL SISTEMA TROVA VISITA MEDICA VALIDA su DH > Sei certificato perché a suo tempo hai già fatto la procedura di inserimento in DataHealth per un precedente Brevetto ARI o per una GF che lo aveva richiesto. Quindi PUOI PROCEDERE > si apre la scheda iscrizioni da compilare. - IL SISTEMA NON TROVA LA VISITA MEDICA VALIDA > NON sei certificato in DataHealth.
Resta comunque la possibilità di iscriverti sul posto portando la visita se l’organizzatore accetta questa modalità. Dopo aver caricato, comunque, la propria visita medica valida sul portale DataHealth, e e aver ricevuto da questi conferma di validazione (solitamente entro 24 ore) il Ciclista, rientrando nella scheda iscrizioni, POTRÀ PROCEDERE ALL’ISCRIZIONE: inserito il proprio codice fiscale, il server ARI verifica in DataHealth e a validazione avvenuta apre la scheda iscrizioni da compilare. NOTE: - I certificati ritenuti validi per legge per partecipare ad un BREVETTO Randonnée (distanze superiori a 70km o con dislivello medio superiore all 1% o con salite superiori al 6%) sono: CERTIFICATO MEDICO AGONISTICO PER IL CICLISMO (per tesserati a società sportive) oppure CERTIFICATO MEDICO PER ATTIVITÀ AD ELEVATO IMPEGNO CARDIOVASCOLARE (per i non tesserati ad una società sportiva riconosciuta dal CONI) - Ovviamente, una volta caricato il proprio certificato medico su DataHealth non è più necessario ripetere la procedura per l’iscrizione ad altri Brevetti ARI. - DATAHEALTH ha 24 ore (max 48h) per validare il certificato, quindi il ciclista resterà evidenziato nell’elenco iscritti come "ATTESA DI VALIDAZIONE" fintanto che il server ARI non riceve anche questa conferma. - Il ciclista che si registra in DataHealth riceve, insieme alla mail di conferma di validazione del suo certificato, il QRcode contenente tutti i dati del certificato e l’attestazione di avvenuta validazione da parte di DataHealth. (vedi dettaglio) Pertanto, qualsiasi organizzatore che utilizza il servizio DH con un semplice smartphone dotato di lettore di QRcode può verificare il possesso del requisito previsto. |